Domani sera si potrà visitare il Museo dalle 20 alle 24 e straordinariamente si apriranno le Prigioni storiche, le Oleare dove veniva immagazzinato l'olio sia per l'uso alimentare che per l'illuminazione, i silos dove veniva immagazzinato il grano, la Stufetta di Clemente VII un vero gioiello architettonico della prima metà del Cinquecento, la sala da bagno dei Pontefici, uno dei rarissimi esempi, la sala Cagliostra, 'prigione di lusso' destinata a detenuti di riguardo, che deve il suo nome a uno dei più famosi reclusi il Conte di Cagliostro e le Mole con le macine del tardo XVI secolo, e dove venivano immagazzinate le farine destinate alla guarnigione di castello.
La cucina di corte a Castel Sant'Angelo nel XVI secolo, si ipotizza fosse negli ambienti adiacenti al Cortile delle Prigioni, tra la Stufetta di Clemente VII ed il Cortile di Leone X. Bartolomeo Scappi cuoco personale di Pio IV e Pio V e forse anche di Paolo III, fu il primo che introdusse l'impanatura prima della frittura, lasciandoci un'importante opera, il più grande trattato di cucina del tempo, che includeva oltre mille ricette e trattava degli strumenti di cucina.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA