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Alla scoperta delle cucine di Castel Sant'Angelo

Alla scoperta delle cucine di Castel Sant'Angelo

Menu rinascimentale chef Andrea Misseri per Giornate Patrimonio

ROMA, 18 settembre 2015, 09:16

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Menu rinascimentale e un'occasione di visita in notturna del Museo nazionale di Castel Sant'Angelo, uno dei simboli della Città Eterna. Le Giornate Europee del Patrimonio, domani e domenica, hanno il sapore di una iniziativa del Polo Museale del Lazio da titolo 'La cultura attraverso il cibo a Castello: dalla corte al Rinascimento'. Nel cortile di Alessandro VI, lo chef Andrea Misseri firma un menu storico realizzato da 'La Buvette Dillà' che si apre con un pan ghiotto su crema di porcini grigliati alle erbe fino al dessert con ricotta pralinata alle mandorle su salsa di arancia amara.

Domani sera si potrà visitare il Museo dalle 20 alle 24 e straordinariamente si apriranno le Prigioni storiche, le Oleare dove veniva immagazzinato l'olio sia per l'uso alimentare che per l'illuminazione, i silos dove veniva immagazzinato il grano, la Stufetta di Clemente VII un vero gioiello architettonico della prima metà del Cinquecento, la sala da bagno dei Pontefici, uno dei rarissimi esempi, la sala Cagliostra, 'prigione di lusso' destinata a detenuti di riguardo, che deve il suo nome a uno dei più famosi reclusi il Conte di Cagliostro e le Mole con le macine del tardo XVI secolo, e dove venivano immagazzinate le farine destinate alla guarnigione di castello.

La cucina di corte a Castel Sant'Angelo nel XVI secolo, si ipotizza fosse negli ambienti adiacenti al Cortile delle Prigioni, tra la Stufetta di Clemente VII ed il Cortile di Leone X. Bartolomeo Scappi cuoco personale di Pio IV e Pio V e forse anche di Paolo III, fu il primo che introdusse l'impanatura prima della frittura, lasciandoci un'importante opera, il più grande trattato di cucina del tempo, che includeva oltre mille ricette e trattava degli strumenti di cucina.

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