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Chef e governo lanciano il FoodAct

Oltre 40 chef e 3 ministri al 'Forum Cucina Italiana' a Expo

Redazione ANSA

- MILANO - Oltre 40 chef tra i più importanti d'Italia insieme al governo italiano, rappresentato da tre ministri, scendono in campo per valorizzare la cucina italiana, legata all'arte e al turismo: è stato presentato a Expo nel corso del 'Forum della cucina italiana' il 'FoodAct', il piano di azioni per valorizzare la cucina made in Italy. Con questo documento le istituzioni e il mondo della cucina italiana di qualità stringono un patto per fare sistema e lavorare alla promozione delle eccellenze italiane con dieci azioni concrete, che fissano obiettivi e strumenti innovativi. Tra gli chef presenti al Forum Gualtiero Marchesi, Carlo Cracco, Massimo Bottura (impegnato anche sul fronte anti spreco con il progetto del Refettorio Ambrosiano di Milano che recupera il cibo da Expo e lo cucina per gli indigenti), Davide Scabin, Antonio Cannavacciuolo. Il Forum prende il via simbolicamente da Expo, che ha come tema quello dell'alimentazione, per diventare uno strumento di lavoro permanente coordinato dal ministero delle Politiche Agricole. Tra gli obiettivi espressi in dieci punti, quello di rafforzare il binomio turismo-ristorazione per promuovere i territori, collegando l'offerta enogastronomica a percorsi turistici locali. "Le eccellenze italiane sono l'arte, la musica il patrimonio archeologico, ma anche la qualità straordinaria della cucina - ha spiegato il ministro della Cultura, Dario Franceschini - Possiamo tenere assieme questi elementi che fanno dell'Italia la prima meta desiderata di viaggio per tutti i turisti del mondo".
    Alta cucina e alta formazione devono andare di pari passo secondo il 'FoodAct' che punta a rafforzare i poli di formazione già esistenti e istituirne di nuovi. "Nelle scuole alberghiere c'è una crescita della domanda - ha detto il ministro dell' Istruzione, Stefania Giannini - sono 230 mila gli studenti che l'hanno scelta e rappresentano il 43% di coloro che non scelgono il liceo. La sua forza è quella dell'alternanza scuola-lavoro".
    Il 'FoodAct' prevede anche un'azione di valorizzazione e promozione sui mercati esteri, coordinata con il Piano di internazionalizzazione del Governo. In questo contesto gli chef diventano ambasciatori del made in Italy. "Dobbiamo superare le debolezze e la frammentazione degli interventi pubblici favorendo anche i collegamenti e il dialogo fra i diversi attori del sistema - ha detto il ministro per le Politiche Agricole, Maurizio Martina - Gli chef sono ambasciatori e il FoodAct ci aiuterà ad essere ancora più forti e coordinati".
    "Attraverso i nostri piatti creiamo cultura - ha detto lo chef pluristellato Massimo Bottura - con i nostri ristoranti, che sono come botteghe rinascimentali facciamo formazione alle nuove generazioni". Gli chef chiedono meno burocrazia soprattutto per le procedure di stage internazionali, punto su cui è in atto un confronto con le istituzioni, "perché sono oltre 1.800 le domande di giovani cuochi da tutto il mondo che vogliono lavorare da noi a Modena - ha concluso Bottura - ma la burocrazia pone delle difficoltà".
   

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