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Nasce "Nannì", gelato che celebra le fraschette dei Castelli

Nasce "Nannì", gelato che celebra le fraschette dei Castelli

Ricetta del Maestro gelatiere frascatano Roberto Troiano

ROMA, 15 luglio 2017, 18:22

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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ROMA - Le "fraschette'', locali tipici dei Castelli Romani, celebrate con un gelato. Si chiama ''Nannì" l'inedito gusto messo a punto dal Maestro gelatiere frascatano, membro dell'Ateneo del Gelato Italiano, Roberto Troiano che si è ispirato al popolare dessert estivo in voga nelle trattorie pop di Roma e dintorni: le pesche col vino bianco.

Sperimentato come omaggio a Roma, alla canzone popolare romana ed ai prodotti tipici dell'agroalimentare della Capitale, il gusto di gelato "Nannì" si ispira al delizioso e popolare mix tra pezzettoni di profumatissima "percoca" affogati nel vino ghiacciato mescolati alle briciole dei biscottini alle mandorle, anch'essi intrisi del dolce nettare. A rendere attuale e moderno questo tuffo nella tradizione castellana, sottolinea il gelatiere Troiano, "una nota di zenzero che sposa, in un ritornello anche di gusti, produzioni iconiche del territorio romano: la Malvasia Puntinata, pesche percoche, miele, mandorle pralinate''.

Le note musicali di "Su viett'a diverti Nannì Nannì!" hanno accompagnato il debutto di questo nuovo gusto gelato in occasione del 35/mo Premio Internazionale "Fontane di Roma", presso l'Accademia Storia Arte Sanitaria ed organizzato dall'Accademia Internazionale La Sponda, la manifestazione storica della Capitale che dall'idea del suo patron Benito Corradini, celebra Roma, l'arte, la cultura e la solidarietà della Città Eterna.

E il gelato a Roma è una tradizione consolidata: l'Ateneo del Gelato Italiano, presentato recentemente da Fassi dall'Accademia Nazionale Professioni Alberghiere (Anpa) e da Roberto Pieri, presidente di Cna Agroalimentare, stima che A Roma si spendono 135 milioni di euro annui per l'acquisto dei gelati, più di 100 euro a famiglia. Cresce soprattutto il numero di gelaterie artigianali, indicatore del fatto che i consumatori siano sempre più attenti alla qualità. Da qui, la necessità di disciplinare la qualità della materia prima e l'artigianalità del prodotto e del progetto di formazione correlato all'Ateneo del Gelato Italiano.

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