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8 marzo: a tavola quando uomo non c'è vince sperimentazione

8 marzo: a tavola quando uomo non c'è vince sperimentazione

Per 7 donne su 10 sushi e pasto vegano, no fritti e selvaggina

ROMA, 07 marzo 2016, 17:34

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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A tavola quando non ci sono uomini tra i commensali vincono fantasia e sperimentazione. Sette donne su dieci, secondo un sondaggio su circa 1200 italiani e un panel di 80 esperti di cucina, promosso dal Polli Cooking Lab, l'osservatorio sulle tendenze alimentari dell'omonima azienda toscana, domani proveranno nuovi sapori: tofu (79%), poké sushi (77%), seitan (75%), soia (72%) e pesto vegano (69%).

Un modello salutare nell'alimentazione che si rispecchia anche nelle cene per l'8 marzo dove la dieta mediterranea ha la parte del leone. Secondo lo studio le donne non rinunciano a pesce (72%), zucchine (67%) e melanzane (65%). Perde invece sempre più terreno tra le consumatrici la carne di manzo e di maiale (24%).

La frittura in generale (21%), che comprende il pesce impanato, le verdure pastellate o le olive all'ascolana non hanno molto successo quando prevalgono le signore a tavola. E anche la selvaggina (18%) non sembra fare colpo sulle donne, che ritengono questo tipo di carne dal gusto troppo deciso. Dalla beccaccia al cinghiale fino al capriolo, sembra che queste pietanze vadano molto più di moda tra gli uomini.

"Sono proprio le donne - dice Valeria Piccini, chef due stelle Michelin del ristorante Caino di Montemerano (Grosseto)- ad apprezzare di più gli alimenti della dieta mediterranea: i piatti più richiesti sono i passati di verdure o di legumi, verdure alla griglia o bollite, il pesce e le minestre tradizionali. La dieta mediterranea è ciò che ci riporta alle nostre origini. Ingredienti come l'olio extravergine, le verdure, i legumi, i cereali, il pesce, la frutta, hanno creato con il tempo uno stile di vita molto salutare che la maggioranza delle donne sposano appieno".

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