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Niente pesce spada italiano in tavola fino a fine marzo

Federcoopesca, nuovo calendario confonde pescatori

Redazione ANSA ROMA

ROMA - Fino al 31 marzo niente pesce spada made in Italy in tavola, dove potrà tornare dal primo aprile al 31 dicembre. A definire il nuovo periodo di pesca per il 2018 è il Regolamento comunitario entrato in vigore oggi, come sottolinea Federcoopesca-Confcooperative, che fa il punto su una situazione che ha creato non poca confusione.

In virtù di questo regolamento, infatti, i pescatori si sarebbero dovuti fermare dal primo gennaio, ma il fatto che sia stato pubblicato solo ieri, a trenta giorni dall'inizio del periodo di fermo, ha creato confusione tra i pescatori, in dubbio se fermarsi o meno dal primo gennaio, come prevede appunto il nuovo calendario di pesca.

Diverse sono state le richieste degli operatori arrivate all'associazione, fa sapere Federcoopesca, per sciogliere questo nodo. Ad amplificare la confusione il fatto che lo scorso anno, secondo un decreto italiano, il periodo di fermo è stato da 1 gennaio al 31 marzo. "Ora che tutto è nero su bianco, i pescatori sanno che dovranno attendere aprile per tornare a pescare", afferma Federcoopesca, nel sottolineare che la ripresa dell'attività coincide con la Pasqua e che quindi gli operatori saranno davvero operativi da martedì 3 aprile.

Resta comunque l'incognita per il 2019, visto che il regolamento interviene solo sulla pesca nel 2018. L'articolo 23 di un Regolamento del novembre scorso, tutt'ora in vigore, stabilisce che il pesce spada nel Mediterraneo non può essere catturato nei periodi dal primo al 31 marzo e dal primo ottobre al 30 novembre di ogni anno. Di fatto, quindi, a oggi esistono due provvedimenti diversi con due periodi di pesca differenti.

Da qui l'auspicio dell'associazione di un intervento chiarificatore da parte della Commissione europea, con un proprio atto delegato. 

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