MAZARA DEL VALLO (TRAPANI) - "E' catastrofico il bilancio che la
marineria siciliana e in particolare quella di Mazara del Vallo,
comunità fortemente dipendente dalla pesca, hanno pagato nel
corso degli ultimi 50 anni per una guerra dimenticata: la
cosiddetta 'guerra del pesce'". Lo dice Giovanni Tumbiolo,
presidente del Distretto della pesca e crescita blu in relazione
all'aggressione subita ieri dal peschereccio mazarese "Anna
madre" da parte dell'equipaggio di una motovedetta militare
tunisina. "Il bilancio - aggiunge - ad oggi conta 3 morti e 27
feriti colpiti dal fuoco di militari o miliziani di Paesi
rivieraschi. Inoltre, sono stati oltre 300 i pescatori fatti
prigionieri e detenuti negli anni nelle carceri dei Paesi
nordafricani: Libia, Tunisia, Egitto e Algeria. Pesanti sono
anche gli oneri pagati per il riscatto degli oltre 150
pescherecci sequestrati, dei quali 6 definitivamente
confiscati''. ''Si tratta di un danno economico - conclude -
oltre che sociale, che gli esperti dell'Osservatorio della pesca
del Mediterraneo hanno calcolato in più di 90 milioni di euro.
Chi risarcirà e quando questo enorme danno che rischia di
soffocare la prima marineria del Mediterraneo?".
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