Sono in arrivo le nuove norme che
regoleranno le catture del pesce spada, ma la partita delle
quote tra i Paesi europei è ancora aperta. Lo fa sapere
l'Alleanza delle Cooperative pesca che ha partecipato al
Ministero delle Politiche agricole ad una riunione, in vista
della definizione del decreto nazionale sulle misure tecniche
per l'attività di pesca, che recepisce la raccomandazione Iccat,
Commissione Internazionale per la Conservazione dei Tunnidi
Atlantici, adottata in Portogallo a novembre scorso.
Si tratta di misure che riguardano la lista dei porti
autorizzati, i periodi di chiusura, la taglia minima e le misure
di tracciabilità e controllo. Ma la partita più importante,
sottolinea l'Alleanza, è quella che si gioca a Bruxelles per la
distribuzione delle quote tra i singoli stati.
L'Alleanza auspica che venga sempre mantenuta alta
l'attenzione delle Istituzioni politiche, ''il futuro della
pesca si gioca adesso, in una partita in cui l'Italia rischia di
venire danneggiata a tutto vantaggio di alcuni paesi come
Turchia e Marocco ma, anche di realtà comunitarie come la
Spagna''. Per scongiurare questo pericolo, l'Alleanza chiede che
venga adottato un criterio di ripartizione che tenga conto della
reale produzione di ogni singolo paese e che vede l'Italia quale
principale produttore europeo di spada con circa il 40% delle
produzioni mediterranee.
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