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Pesca: Flai Cgil,riconoscere tabelle Inail a lavoro usurante

Pesca: Flai Cgil,riconoscere tabelle Inail a lavoro usurante

Organizzazione Internazionale Lavoro(Ilo),settore al top rischi

ROMA, 13 aprile 2017, 17:39

Redazione ANSA

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Nel settore della pesca non si applica la norma sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. E' quanto sottolinea Flai Cgil che oggi ha presentato uno studio su "I rischi occupazionali e le malattie professionali dei lavoratori della pesca". Con l'iniziativa di oggi, alla presenza anche del Sottosegretario Castiglione, la Flai ha chiesto la modifica delle tabelle Inail, e che alla pesca sia riconosciuta l'applicazione del TU 81 e il riconoscimento della pesca come lavoro usurante; nonché di porre attenzione sulla questione del Piano Triennale, sui finanziamenti che sono stati ridotti e sulla questione del finanziamento Fospe che può rappresentare uno strumento per sostituire la cassa in deroga che non c'è più.

Giovanni Mininni, Segretario nazionale Flai, ha ricordato come "l'Ilo (Organizzazione Internazionale Lavoro) abbia classificato il settore della pesca tra i più pericolosi. Abbiamo denunciato la mancata applicazione del TU 81 ai lavoratori della pesca, anche con una copiosa raccolta di firme; abbiamo prodotto opuscoli informativi e manuali per la sicurezza a bordo; distribuito dispositivi e fatto campagne sulla sicurezza. La pesca ad oggi non è riconosciuta esplicitamente nelle tabelle infortuni, ma da ricercare in altri settori".

"La pesca - conclude Ivana Galli, Segretaria Generale Flai Cgil - è una filiera che può dare in termini di occupazione, a patto che possa tornare appetibile quanto a reddito e tutele. Un settore che deve uscire dalla marginalità cui troppo spesso è relegata. È necessario pensare ad interventi sinergici e di filiera che tengano insieme il territorio e il suo sviluppo produttivo. E sulla importante ricerca presentata voglio sottolineare come il tema delle malattie professionali e prevenzione non era un tema sentito per la pesca, ma, con questo lavoro, che segue quello del 2011, abbiamo fatto non solo una ricerca ma una battaglia per i diritti di chi lavora nella pesca".

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