Oltre alle tradizionali caratteristiche individuali e familiari - spiega Vieno - sembrano esserci alcuni elementi contestuali molto rilevanti ad aumentare la probabilità che i preadolescenti si astengano dall'uso di alcol. In particolare, sembra che le spese fatte negli ultimi 15 anni a livello statale soprattutto in termini di benefit per la famiglia (asili nido, assistenza) abbia generato un incremento notevole dei preadolescenti che si astengono al consumo di alcolici in età precoce. Gli autori hanno analizzato i dati di 175.331 studenti 15enni Europei e Nord-Americani tra il 2002 e il 2014. Lo studio ha evidenziato un incremento medio di preadolescenti che si astengono dall'uso di alcolici che passa dal 21% nel 2002 al 35% nel 2014. Con eccezione della Grecia (in cui si riscontra un decremento dal 20% al 15%) i risultati sembrano dimostrare questo trend indipendentemente dal genere di appartenenza e dallo status socioeconomico familiare. Agli estremi di questo trend positivo troviamo stati come l'Italia (dove la percentuale di astinenti passa dal 19 al 24%) a stati con un trend molto più pronunciato come i paesi scandinavi (ad esempio la Norvegia passa dal 23% al 56%). In definitiva, la ricerca sembra confermare come l'investimento nei benefit per la famiglia sia connesso a dei migliori rapporti tra genitori e figli che in ultima analisi si traducono in una minor predisposizione alla sperimentazione si alcol in giovane età, con importanti ripercussioni in termini di riduzione della spesa pubblica in futuri disagi in particolare legati all'uso e all'abuso di sostanze psicotrope in età adulta.
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