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In Belgio allarme uova al fipronil dal 2016, ma no controlli

Martina: 'Servono etichette europee piu' trasparenti su origine alimenti'

Redazione ANSA

L'agenzia per la sicurezza alimentare belga, "l'Afsca, non ha organizzato controlli sistematici per rintracciare l'uso dell'insetticida fipronil nella catena alimentare, nonostante un rapporto del Consiglio superiore della sanità belga mettesse in guardia sulla tossicità del prodotto, già nel giugno 2016". E' quanto pubblica Le Soir, il principale quotidiano belga in lingua francese, citando fonti proprie, in merito allo scandalo delle uova contaminate che ormai coinvolge oltre metà dei Paesi dell'Ue. Tre lotti di ovoprodotti derivati sono stati fermati a scopo cautelativo durante i controlli in Emilia Romagna.

"Seguiamo con attenzione la vicenda insieme al Ministero della Salute direttamente competente in materia'' ha detto il Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina. "Giusto - ha detto il ministro Martina - rafforzare i controlli e le verifiche per garantire al massimo la sicurezza per i consumatori. Anche questo episodio conferma però una volta di più la necessità di una normativa europea obbligatoria più stringente - ha osservato - . sull'origine delle materie prime attraverso un'etichettatura trasparente. È giusto che i cittadini conoscano immediatamente la provenienza degli alimenti che consumano. Su questo campo continueremo a portare avanti la nostra battaglia avanzata per la massima informazione".

Intanto Coldiretti chiede trasparenza contro la paura a tavola che, da Mucca Pazza in poi, tocca due italiani su tre. E Codacons chiede di  ''sospendere la commercializzazione in Italia di tutti quegli alimenti trasformati che contengono al loro interno uova provenienti da uno dei paesi classificati a rischio dalla Ue".

 

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