Prodotti biologici senza rame, è la sfida agricola del terzo
millennio raccolta dal Crea. Il Consiglio per la ricerca in
agricoltura e l'analisi dell'economia agraria sta studiando
delle alternative al metallo pesante ampiamente usato in
agricoltura biologica per combattere malattie e parassiti delle
piante, a partire dalla peronospora della vite, responsabile di
gravissimi danni alle produzioni.
Il progetto, finanziato dal Piano di agricoltura biologica
del Ministero delle Politiche agricole, si chiama 'Altr.Rame in
bio' e nasce per trovare nuove strategie volte alla limitazione
o all'eliminazione totale del rame, in vista delle nuove regole
europee che dovrebbero entrare in vigore 31 dicembre 2018, con
la revisione del Regolamento europeo del 2008.
''L'utilizzo di questo metallo pesante è uno dei cardini su
cui si basa l'agricoltura biologica ma nello stesso tempo è in
antitesi con i suoi stessi principi'', spiega all'ANSA Anna La
Torre del Crea-Pav, coordinatrice del progetto che coinvolge sei
enti italiani di ricerca e due ricercatori europei, un francese
e un tedesco, ''per questo stiamo cercando di individuare le
strategie operative da adottare o composti di derivazione
naturale alternativi al rame, per cercare di affrancarci
totalmente o parzialmente''.
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