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Assolatte, fuga in avanti Italia su etichetta è penalizzante

Assolatte, fuga in avanti Italia su etichetta è penalizzante

Favorisce Paesi senza obblighi,svantaggi da transitorietà norma

ROMA, 06 ottobre 2017, 12:32

Redazione ANSA

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- ROMA - "Siamo a favore della trasparenza e della corretta informazione di tutti i consumatori e per questo stiamo lavorando affinché l'origine in etichetta diventi un obbligo europeo. Per questa ragione abbiamo forti perplessità sulla normativa italiana che ha introdotto l'indicazione dell'origine del latte in etichetta, una fuga in avanti che mette a dura prova la competitività delle aziende italiane e rischia di confondere i consumatori". E' quanto osserva all'ANSA Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte, facendo il bilancio dei primi mesi dall'entrata in vigore (il 19 aprile scorso) del decreto che introduce in Italia l'obbligo di indicare in etichetta l'origine del latte e dei prodotti lattiero-caseari.
Ambrosi osserva ancora che "l'obbligo infatti non si applica alle aziende degli altri Paesi, che possono continuare a portare in Italia i loro prodotti senza dare alcuna indicazione.
Riteniamo che la norma così com'è penalizzi fortemente le aziende che producono in Italia, compromettendo la competitività dei nostri prodotti lattiero caseari". "Il quadro è ancor più sconcertante se si guardano le tempistiche e le modalità di uscita della norma - aggiunge Ambrosi - Il Decreto è apparso fin da subito poco chiaro ed è stato necessario pubblicare diverse circolari interpretative che non hanno sciolto tutte le riserve. Le aziende hanno avuto solo tre mesi di tempo per adeguare le confezioni: un tempo troppo breve per smaltire i prodotti in magazzino che ha portato ad un aumento sensibile degli sprechi. In più gli sforzi fatti e i costi sostenuti sono vani considerando la temporaneità della norma: le disposizioni contenute nel decreto si applicano solo per tre anni".
"La proliferazione di iniziative nazionali circa la regolamentazione dell'etichettatura di origine sta diventando deleteria per il mercato unico europeo - conclude Ambrosi - Bisogna fare squadra con le istituzioni nazionali e comunitarie per far sì che si arrivi presto ad una normativa armonizzata".


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