Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Italia supera Cina ed è secondo produttore al mondo pomodoro

Italia supera Cina ed è secondo produttore al mondo pomodoro

Anicav, trasformato made in Italy vale 3,2 mld di euro

27 ottobre 2016, 14:04

Redazione ANSA

ANSACheck

barattoli pelati - RIPRODUZIONE RISERVATA

barattoli pelati - RIPRODUZIONE RISERVATA
barattoli pelati - RIPRODUZIONE RISERVATA

L'Italia scala la classifica dei Paesi produttori del pomodoro da industria e, a chiusura della campagna di raccolta 2016, si posiziona al secondo posto su scala mondiale subito alle spalle degli Stati Uniti. Ed è sorpasso sulla Cina, che scende al terzo posto. Lo ha annunciato Giovanni De Angelis, direttore dell'Anicav, l'associazione nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali, in occasione del Tomato Day promosso da Cibus Tec alla Fiera di Parma. Il pomodoro trasformato made in Italy vale, secondo dati Anicav, 3,2 miliardi di euro, dei quali l'export rappresenta circa la metà. I principali paesi "pomodoricoli" per la nostra pummarola, in primis la polpa di pomodoro che rappresenta la metà dei volumi all'export, sono l'Europa (60%), Stati Uniti, Giappone e Australia. "Le rotte dell'export del pomodoro da industria - ha osservato De Angelis - hanno sempre seguito prima i nostri flussi migratori, poi la ristorazione italiana all'estero e adesso il successo, anche tra le mura domestica, di prodotti simbolo del made in Italy come la pasta e la pizza, entrambi al massimo se con i pomodori". Negli anni a venire la domanda globale, secondo uno studio presentato al Tomato Day, vedrà crescere la quota dei sughi pronti a base pomodoro, e in misura ancora maggiore a base pesto. "L'Italia è già in grado di rispondere a nuove richieste di mercato - ha concluso De Angelis - ma il primato mondiale si salva col binomio tipicità e qualità. Per questo puntiamo a risvegliare il mercato interno chiedendo l'Igp per i pelati che, grazie alla loro interezza e gusto potranno essere i migliori testimonial della nostra eccellenza produttiva nei quattro angoli del pianeta".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza