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In Antartide un nuovo radar italiano per il meteo spaziale

In Antartide un nuovo radar italiano per il meteo spaziale

Studierà l’interazione tra il vento solare e il campo magnetico

08 febbraio 2019, 17:40

Redazione ANSA

ANSACheck

L’installazione del nuovo radar per la meteorologia spaziale in Antartide, nella base italo-francese Concordia, e il gruppo di ricercatori italiani dell’Inaf e del Cnr. (fonte: Alessandro Cirioni del DTA-CNR) - RIPRODUZIONE RISERVATA

L’installazione del nuovo radar per la meteorologia spaziale in Antartide, nella base italo-francese Concordia, e il gruppo di ricercatori italiani dell’Inaf e del Cnr. (fonte: Alessandro Cirioni del DTA-CNR) - RIPRODUZIONE RISERVATA
L’installazione del nuovo radar per la meteorologia spaziale in Antartide, nella base italo-francese Concordia, e il gruppo di ricercatori italiani dell’Inaf e del Cnr. (fonte: Alessandro Cirioni del DTA-CNR) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un nuovo radar italiano per lo studio della meteorologia spaziale in Antartide è stato installato al Polo Sud nella base di ricerca italo-francese Concordia, nell’ambito della 35/a campagna antartica promossa dal Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (Pnra).

Il radr studierà la ionosfera, la regione dell’atmosfera che si estende tra 90 e 200 chilometri di quota, e i fenomeni causati dall’interazione fra il vento solare e il campo magnetico terrestre. Si chiama Dome C North (Dcn) e, insieme al gemello Dome C East (Dce) già presente nella stazione Concordia dal 2013, fa parte della rete di radar ad alta frequenza del progetto internazionale SuperDARN (Super Dual Auroral Radar Network), coordinato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) con la collaborazione del Dipartimento scienze del sistema Terra e tecnologie per l’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Dta).

I due radar sono le più estese e complesse installazioni presenti nella stazione Concordia. Si trovano a circa 2 chilometri dalla base e ognuno è composto da 24 antenne collegate da 24 torri. Secondo i ricercatori italiani, che hanno operato a temperature intorno ai 50 gradi sottozero, “si tratta dei radar ad alta frequenza posizionati alle più alte latitudini e altitudine sul livello del mare. Osservano di continuo una porzione della ionosfera polare dell’emisfero Sud di circa 10 milioni di chilometri quadrati".

Per Maria Federica Marcucci, ricercatrice dell’Inaf responsabile dei due strumenti, "i radar si trovano in una posizione strategica per l’osservazione dei fenomeni legati all’interazione del vento solare con la ionosfera e la magnetosfera terrestri. Il nuovo radar in particolare - ha concluso - va a completare la copertura nell’emisfero Sud della rete internazionale SuperDARN”.

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