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Sulle Alpi svizzere il fossile di un rettile corazzato

Sulle Alpi svizzere il fossile di un rettile corazzato

Straordinariamente ben conservato, ha 241 milioni di anni

03 luglio 2017, 19:40

Redazione ANSA

ANSACheck

Ricostruzione artistica del rettile delle Alpi Eusaurosphargis dalsassoi (fonte: Beat Scheffold, Paleontological Institute and Museum, University of Zurich) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ricostruzione artistica del rettile delle Alpi Eusaurosphargis dalsassoi (fonte: Beat Scheffold, Paleontological Institute and Museum, University of Zurich) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Ricostruzione artistica del rettile delle Alpi Eusaurosphargis dalsassoi (fonte: Beat Scheffold, Paleontological Institute and Museum, University of Zurich) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un fossile straordinariamente ben conservato scoperto sulle Alpi svizzere ha rivelato lo scheletro completo di un antico rettile corazzato, vissuto circa 241 milioni di anni fa. Descritto sulla rivista Scientific Reports, è un esemplare estremamente raro chiamato Eusaurosphargis dalsassoi e ha permesso al gruppo di ricerca coordinato dall'università svizzera di Zurigo e da quella britannica di Oxford di farsi un'idea molto chiara dell'anatomia e dello stile di vita.

Lungo circa 20 centimetri, il rettile aveva la maggior parte del corpo ricoperta da placche corazzate, con file spinose lungo i fianchi che lo proteggevano dai predatori. Questa struttura lo rende molto simile a una bizzarra specie di lucertola africana, chiamata Ouroborus cataphractus, che con il rettile delle Alpi non ha alcuna parentela e che ha evoluto in modo indipendente corazza e spine, probabilmente ispirando con il suo aspetto alcune leggende sui mitici draghi.

Il fossile delle Alpi è stato trovato a 2.740 metri di altitudine, nella località di Ducanfurgga, ed è il secondo di questa specie ad essere descritto: il primo risale al 2003, scoperto in Italia sul Monte San Giorgio, ma si trattava di un esemplare incompleto. L'animale era venuto alla luce insieme a molti fossili di pesci e rettili marini, portando gli scopritori a credere che anche il rettile corazzato rinvenuto potesse essere un animale acquatico, ipotesi smentita dallo studio più recente, che ha potuto avere a disposizione uno scheletro perfettamente integro.

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