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Simulate in laboratorio le piogge nere di cenere vulcanica

Simulate in laboratorio le piogge nere di cenere vulcanica

Per prevedere dove potranno cadere le ceneri di Vesuvio e Etna

01 febbraio 2017, 12:03

Redazione ANSA

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Simulate in laboratorio le piogge nere di ceneri vulcaniche - RIPRODUZIONE RISERVATA

Simulate in laboratorio le piogge nere di ceneri vulcaniche - RIPRODUZIONE RISERVATA
Simulate in laboratorio le piogge nere di ceneri vulcaniche - RIPRODUZIONE RISERVATA

Simulato in laboratorio il comportamento delle piogge nere di cenere vulcanica: l'esperimento potrebbe aiutare a prevedere anche come e dove cadranno le ceneri emesse durante le eruzioni vulcaniche esplosive dell'Etna o del Vesuvio. Pubblicata sulla rivista Scientific Reports, la simulazione si deve ai ricercatori dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), in collaborazione con l'università di Monaco di Baviera.

I ricercatori hanno simulato il comportamento delle ceneri, filmando le particelle in caduta durante le eruzioni con telecamere ad alta velocità e ad alta definizione, e poi riproducendo gli stessi esperimenti attraverso modelli matematici.
La ricerca mostra che ''nelle regioni più vicine a un vulcano in eruzione, a meno di 20-50 chilometri, a seconda dell'eruzione, dove la nube vulcanica è maggiormente carica di cenere, la velocità di ricaduta delle particelle può aumentare notevolmente, con la conseguenza di avere un maggiore accumulo di cenere al suolo'' ha detto Elisabetta Del Bello, dell'Ingv.

Lo studio propone anche un metodo per prevedere la velocità di caduta della cenere, che contribuirà a migliorare l'accuratezza delle previsioni relative alla dispersione delle ceneri durante le eruzioni esplosive, capaci di sollevare colonne di ceneri e gas alte chilometri.
La cenere vulcanica ha effetti dannosi su salute, ambiente, infrastrutture, perché è costituita da minuscoli frammenti di vetro e cristalli. Queste particelle, ha spiegato Jacopo Taddeucci, dell'Ingv, ''sono generate in grande quantità durante le eruzioni vulcaniche esplosive. Immesse nell'atmosfera, le particelle formano una nube vulcanica che viene trasportata e dispersa dai venti, per poi depositarsi al suolo anche a migliaia di chilometri di distanza e mesi dopo l'eruzione''.

Per sapere in anticipo dove ricadrà la cenere e in quali quantità e, quindi, ''fronteggiarne efficacemente gli effetti - ha rilevato Del Bello - è essenziale conoscere al meglio il comportamento della cenere nelle nubi vulcaniche e nell'atmosfera''.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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