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Più comuni del previsto i pianeti con più soli

Più comuni del previsto i pianeti con più soli

Il primo censimento basato sull'osservazione di 1.300 stelle

17 novembre 2019, 15:02

Redazione ANSA

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Rappresentazione artistica del pianeta Proxima Centauri b che si trova in un sistema con tre stelle (fonte: ESO / M. Kornmesser) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rappresentazione artistica del pianeta Proxima Centauri b che  si trova in un sistema con tre stelle (fonte: ESO / M. Kornmesser) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Rappresentazione artistica del pianeta Proxima Centauri b che si trova in un sistema con tre stelle (fonte: ESO / M. Kornmesser) - RIPRODUZIONE RISERVATA

I mondi alieni con più di un sole potrebbero essere più comuni del previsto. Lo indica la ricerca che ha studiato 1.300 sistemi planetari, scoprendo che il 15% di essi ha più di una stella. Il risultato è pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society dall'astrofisico Markus Mugrauer, dell'università  'Friedrich Schiller' di Jena.

"I sistemi con più stelle sono molto comuni nella Via Lattea", rileva Mugrauer. Se poi includono dei pianeti, aggiunge, è particolarmente interesse studiarne le caratteristiche e confrontarle con quelle dei sistemi planetari che hanno soltanto un sole, come il nostro. Così, basandosi sui dati del telescopio spaziale Gaia, dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) Mugrauer ha analizzato oltre 1.300 stelle che distanti fino a 1.600 anni luce dalla Terra e ha scoperto che il 15% di esse ha almeno una compagna. Di questi sistemi, 176 sono formati da due stelle, 27 ne hanno tre e uno ne ha addirittura quattro.ù

Sono stelle molto diverse fra loro nella massa, che va da 1,4 volte all'8% rispetto a quella del nostro Sole; ci sono differenze anche nella temperatura e nello stadio di evoluzione. Le distanze che le seprano dalle compagne vanno da 20 a 9.000 volte la distanza che separa Terra e Sole.

Il prossimo obiettivo della ricerca è approfondire ulteriormente il progetto per studiare le caratteristiche di questi sistemi planetari. Per questo, ha detto Mugrauer, "uniremo i risultati con quelli di una campagna di osservazione internazionale che stiamo conducendo sullo stesso tema in Cile", presso l'Osservatorio Paranal dell'Osservatorio europeo meridionale (Eso).

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