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Oro e platino regalati alla Terra da una supernova

Oro e platino regalati alla Terra da una supernova

La simulazione con un supercomputer ne ha scoperta l'origine

17 giugno 2019, 17:31

Redazione ANSA

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I resti dell 'esplosione di una supernova (fonte: NASA/ESA/HEIC and The Hubble Heritage Team, STScI/AURA) - RIPRODUZIONE RISERVATA

I resti dell 'esplosione di una supernova (fonte: NASA/ESA/HEIC and The Hubble Heritage Team, STScI/AURA) - RIPRODUZIONE RISERVATA
I resti dell 'esplosione di una supernova (fonte: NASA/ESA/HEIC and The Hubble Heritage Team, STScI/AURA) - RIPRODUZIONE RISERVATA

L'oro, il platino e gli altri metalli preziosi sono il regalo che l'esplosione di una supernova ha lasciato alla Terra. Lo indica la simulazione condotta con l'aiuto di supercomputer e che risolve il mistero sull'origine di questi elementi. Pubblicata sulla rivista Nature dall'Universita' canadese di Guelph e dall'americana Columbia University, la scoperta potrebbe rivoluzionare le teorie attuali sull'origine dei metalli pesanti, secondo le quali sono il frutto delle collisioni tra stelle di neutroni, come quella che ha prodotto le onde gravitazionali rilevate nel 2017.

Condotta utilizzando i supercomputer della divisione di Supercalcolo Avanzato (Nasa Advanced Supercomputing Division) del centro di ricerca Ames della Nasa, la simulazione dimostra adesso che circa l'80% degli elementi pesanti dell'universo, come oro, platino, elementi radioattivi come uranio e plutonio, insieme ad elementi piu' esotici come il neodimio che si usa nell'elettronica, si e' formato probabilmente dall'esplosione di una stella dalla massa 30 volte maggiore di quella del nostro Sole, ha detto il fisico Daniel Siegel, dell'universita' di Guelph. Gli elementi sarebbero poi finiti nella nube di polveri e gas da cui ha avuto origine il Sistema Solare.

Il prossimo passo sara' confermare il modello con le osservazioni, come quelle che saranno possibili il telescopio spaziale James Webb della Nasa, il cui lancio e' previsto nel 2021. I suoi strumenti a infrarossi che dovrebbero infatti rilevare le radiazioni emesse dagli elementi pesanti provenienti dall'esplosione delle supernovae. Osservare queste radiazioni, ha rilevato Siegel, "sarebbe una firma chiara di questi elementi".

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