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Nel Sistema Solare c'è un oggetto 'ancora più lontano'

Nel Sistema Solare c'è un oggetto 'ancora più lontano'

Distante più del triplo rispetto a Plutone

26 febbraio 2019, 13:25

Redazione ANSA

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Rappresentazione grafica del mondo del Sistema Solare 'ancora più lontano ' (fonte: NASA/JPL-CALTECH) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rappresentazione grafica del mondo del Sistema Solare  'ancora più lontano ' (fonte: NASA/JPL-CALTECH) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Rappresentazione grafica del mondo del Sistema Solare 'ancora più lontano ' (fonte: NASA/JPL-CALTECH) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Scoperto il corpo celeste 'ancora più lontano' del Sistema Solare. È stato chiamato proprio così, cioè 'FarFarOut', per distinguerlo dal 'più lontano' che era stato scoperto nel dicembre 2018, distante 18 miliardi di chilometri dal Sole. Il nuovo oggetto infatti lo fa scendere dal podio, trovandosi a più di 20 miliardi di chilometri dalla nostra stella, vale a dire 3,5 volte più lontano di Plutone. La scoperta, non ancora confermata, arriva dagli Stati Uniti e si deve a Scott Sheppard, della Carnegie Institution, che guida la caccia al misterioso Pianeta 9.


Rappresentazione grafica delle distanze nel Sistema Solare (fonte: (Scott Sheppard/Carnegie Institution for Science)

 

Per il momento, di FarFarOut si sa ancora pochissimo, come d'altronde del suo predecessore: a quelle distanze, infatti, le orbite sono incredibilmente ampie e quindi sono necessari anni di osservazioni per riuscire a raccogliere maggiori informazioni. Sheppard ha individuato FarFarOut per caso, mentre riesaminava vecchi dati mentre una tempesta di neve lo aveva bloccato, costringendolo a rinviare un impegno.

La scoperta di questi oggetti è anche importante per chi, come Sheppard, è alla ricerca del fantomatico Pianeta 9: le loro orbite così lontane potrebbero subire l'influenza dell'ipotetico pianeta, che si pensa si trovi a oltre 30 miliardi di chilometri dal Sole. Per Sheppard "questi corpi celesti così distanti sono come briciole di pane che ci conducono al Pianeta 9. Più ne troviamo - aggiunge - meglio potremo capire la zona più esterna del Sistema Solare e la possibile esistenza di un pianeta che modelli le loro orbite. Sarebbe una scoperta che riscriverebbe tutto ciò che sappiamo sull'evoluzione del Sistema Solare"

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