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Le stelle 'obese' più numerose del previsto

Le stelle 'obese' più numerose del previsto

Abbondanti fuori dalla Via Lattea

05 gennaio 2018, 16:34

Redazione ANSA

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La Nebulosa Tarantola, dove è stato individuato un gruppo di stelle di massa da 15 a 200 volte quella del Sole (fonte NASA) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La  Nebulosa Tarantola, dove è stato individuato un gruppo di stelle di massa da 15 a 200 volte quella del Sole (fonte NASA) - RIPRODUZIONE RISERVATA
La Nebulosa Tarantola, dove è stato individuato un gruppo di stelle di massa da 15 a 200 volte quella del Sole (fonte NASA) - RIPRODUZIONE RISERVATA

C'e' una sorprendente abbondanza di stelle 'obese' in una galassia vicina di casa della Via Lattea, la Grande Nube di Magellano. La scoperta, che potrebbe cambiare le nostre conoscenze sulla formazione delle stelle, e' pubblicata sulla rivista Science.

Il gruppo di ricerca internazionale coordinato dall'astronomo Fabian Schneider, dell'Universita' britannica di Oxford, ha scovato le stelle nella Nebulosa Tarantola, la piu' grande regione di formazione stellare del Gruppo Locale, un insieme di oltre 70 galassie che comprende anche la Via Lattea. I ricercatori hanno osservato 250 stelle con una massa tra 15 e 200 volte quella del Sole, grazie al Very Large Telescope (Vlt) dell'Osservatorio Europeo Meridionale (Eso).

"Si tratta di uno studio interessante, e' raro trovare una concentrazione di stelle con questa massa nella nostra galassia", ha spiegato all'ANSA Enzo Brocato, dell'Osservatorio di Roma dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). "A causa della loro massa, queste stelle - ha aggiunto - hanno infatti un'evoluzione veloce ed e' difficile scovarle".

Secondo gli autori della ricerca, l'osservazione potrebbe migliorare le conoscenze sui processi di formazione ed evoluzione stellare. "Lo studio - ha evidenziato Brocato - puo' aiutarci a capire meglio la capacita' della natura di trasformare gas in stelle e dirci quanto sia efficiente questo meccanismo. Il processo con cui il gas collassa per formare nuove stelle - ha aggiunto l'astronomo dell'Inaf - e' infatti piu' probabile nelle stelle piccole. Occorrera' raccogliere altri dati, ma un'abbondanza di questi oggetti di massa elevata e' importante in molti settori dell'astrofisica. Puo', ad esempio, significare - ha concluso l'esperto - piu' esplosioni di supernovae e piu' buchi neri. E, di conseguenza, maggiore quantita' di materia nel mezzo interstellare, da cui possono nascere nuove stelle".

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