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La stella misteriosa 'rivoluziona' la ricerca in astronomia

La stella misteriosa 'rivoluziona' la ricerca in astronomia

Centinaia di appassionati hanno aiutato a studiarla dal pc di casa

04 gennaio 2018, 12:38

Redazione ANSA

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Rappresentazione artistica della stella KIC 8462852 (fonte: NASA/JPL-Caltech) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rappresentazione artistica della stella KIC 8462852 (fonte: NASA/JPL-Caltech) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Rappresentazione artistica della stella KIC 8462852 (fonte: NASA/JPL-Caltech) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Continua a collezionare primati la più misteriosa stella della Via Lattea. Dopo essere diventata una 'star' dei social media, la stella KIC 8462852 e' ora anche la più studiata al mondo, grazie alle centinaia di appassionati che dai pc di casa hanno analizzato l'incredibile quantità di dati forniti dal cacciatore di pianeti Kepler della Nasa, aiutando gli astronomi nel loro lavoro e segnando l'inizio di una nuova era negli studi di astronomia.

I risultati sono pubblicati sulla rivista The Astrophysical Journal Letters. Tabby Star, così chiamata in omaggio a Tabetha Boyajian, la ricercatrice dell'universita' della Louisiana che l'ha scoperta, aveva catturato l'attenzione per i suoi misteriosi cali di luminosità. Anomalie che avevano fatto pensare, tra le diverse ipotesi, anche all'esistenza di megastrutture costruite da civiltà aliene.

Adesso, un gruppo di oltre 200 ricercatori, coordinati da Tabetha Boyajian, ha invece sgombrato dal campo l'ipotesi delle civiltà aliene, e verificato che deve essersi trattato di "un fenomeno più ordinario", probabilmente un disco di polveri. Ad aiutarli sono stati i dati raccolti attraverso la campagna di crowdfunding Kickstarter, nella quale più di 1.700 persone hanno donato oltre 100.000 dollari per finanziare un network di telescopi con gli occhi puntati sulla stella.

Gli appassionati del gruppo 'Cacciatori di pianeti' hanno inoltre passato al setaccio i dati raccolti da Kepler. "Senza il loro aiuto non avremmo avuto così tanti dati", commenta Boyajian. Dallo scorso maggio sono stati rilevati 4 diversi episodi di cali di luminosità, chiamati Elsie, Celeste, Scara Brae e Angkor. Questi ultimi due in omaggio ad antiche città perdute di Scozia e Cambogia, perchè "ciò che stiamo guardando sulla stella è avvenuto più di 1.000 anni fa", continua. "I nuovi dati mostrano che qualsiasi cosa ci sia tra noi e la stella non è opaco, come potrebbe essere un pianeta o una megastruttura aliena", rileva Boyajian. "Esclusi gli alieni, rimangono plausibili altre ipotesi - conclude - come il passaggio di comete".

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