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Dalla Guerra Fredda i segreti delle tempeste magnetiche

Dalla Guerra Fredda i segreti delle tempeste magnetiche

I test nucleari in alta quota hanno aiutato a studiarle

19 maggio 2017, 10:17

Redazione ANSA

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I test nucleari condotti in alta quota durante la Guerra Fredda aiutano a studire le tempeste magnetiche (fonte: NASA 's Goddard Space Flight Center/Genna Duberstein) - RIPRODUZIONE RISERVATA

I test nucleari condotti in alta quota durante la Guerra Fredda aiutano a studire le tempeste magnetiche (fonte: NASA 's Goddard Space Flight Center/Genna Duberstein) - RIPRODUZIONE RISERVATA
I test nucleari condotti in alta quota durante la Guerra Fredda aiutano a studire le tempeste magnetiche (fonte: NASA 's Goddard Space Flight Center/Genna Duberstein) - RIPRODUZIONE RISERVATA

I test nucleari condotti in alta quota durante la Guerra Fredda hanno generato aurore e tempeste magnetiche simili a quelle naturali, capaci di mandare in tilt satelliti e reti elettriche: per questo potrebbero aiutare a comprendere i meccanismi all'origine del meteo spaziale. Lo indica lo studio pubblicato sulla rivista Space Science Reviews, dai ricercatori coordinati da Louis Lanzerotti, del New Jersey Institute of Technology. La ricerca è stata finanziata dalla Nasa, secondo la quale i risultati potrebbero aiutare anche a trovare soluzioni per proteggere i satelliti e gli astronauti dalle radiazioni naturali presenti nello spazio.



Negli anni tra il 1958 e il 1962 Stati Uniti e Unione Sovietica hanno condotto test nucleari ad altezze comprese tra da 25 a 400 chilometri dalla superficie terrestre. Questi test ''sono un esempio estremo di come l'uomo possa condizionare un ambiente che è generalmente influenzato dal Sole'', ha rilevato uno degli autori Phil Erickson, del Massachusetts Institute of Technology (Mit). "Se comprendiamo quello che è accaduto durate queste eventi controllati – ha aggiunto- possiamo capire più facilmente le variazione naturale che avvengono nell'ambiente spaziale".

Il meteo spaziale generalmente è influenzato dall'attività del Sole perché gli sciami delle sue particelle, quando colpiscono la Terra, possono innescare tempeste magnetiche, in grado di generare aurore ma anche danneggiare satelliti, disturbare i sistemi di comunicazione e le reti elettriche.

Analizzando i dati che sono stati resi pubblici sui test nucleari dai nomi in codice come Starfish, Argus e Teak, i ricercatori hanno scoperto che questi test, nonostante avessero obiettivi esclusivamente militari, hanno generato fenomeni simili a quelli naturali. Le esplosioni hanno prodotto sfere di particelle cariche elettricamente (plasma) che hanno generato tempeste magnetiche.

Per esempio i test Argus hanno causato improvvise tempeste magnetiche rilevate in tutto il mondo, dalla Svezia all'Arizona. Il test Teak ha invece generato aurore ai tropici simili a quelle naturali che si osservano ai poli. Infine alcuni test hanno generato intorno al nostro pianeta fasce di particelle elettricamente cariche, simili a quelle naturali di Van Allen ma dalle energie più elevate, che hanno disturbato e persino danneggiato i satelliti.

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