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Google e Netflix aiutano a cercare nuovi pianeti

Google e Netflix aiutano a cercare nuovi pianeti

Permettono di elaborare i dati molto velocemente

06 dicembre 2016, 17:12

Redazione ANSA

ANSACheck

Gli algoritmi di Google e Netflix aiutano a scoprire nuovi pianeti (fonte: ESA, NASA, and L. Calcada, ESO for STScI) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli algoritmi di Google e Netflix aiutano a scoprire nuovi pianeti (fonte: ESA, NASA, and L. Calcada, ESO for STScI) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Gli algoritmi di Google e Netflix aiutano a scoprire nuovi pianeti (fonte: ESA, NASA, and L. Calcada, ESO for STScI) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli stessi algoritmi usati da Google per riconoscere lo spam e da Netflix per selezionare i film da proporre ai suoi abbonati sono stati utilizzati per studiare i sistemi planetari e per capire se sono stabili. Lo hanno fatto i ricercatori coordinati da Dan Tamayo, dell'universita' canadese di Toronto, che hanno pubblicato il risultato sulla rivista Astrophysical Journal Letters.

Un aiuto per capire i sistemi planetari
Sapere se i sistemi planetari sono stabili o meno aiuta infatti a comprendere come si formano questi sistemi e se ospitano pianeti. ''Ci sono diversi metodi per individuare i pianeti esterni al Sistema Solare e questi sono in grado di fornire anche informazioni su dimensioni e tempi di rotazione ma - ha rilevato Tamayo - questi sistemi non possono stimare la massa del pianeta e non forniscono dettagli sulla sua orbita, che invece sono tutti fattori che influenzano la stabilita' del sistema''.

Un metodo super veloce
Il metodo sviluppato dai ricercatori elabora le informazioni 1.000 volte piu' velocemente rispetto ai metodi tradizionalmente usati per prevedere la stabilita' dei sistemi planetari e si basa sugli stessi algoritmi di apprendimento utilizzati anche da Google e Netflix. L'apprendimento automatico e' una forma di intelligenza artificiale che da' ai computer la capacita' di imparare senza dover essere costantemente programmati per un compito specifico. Il vantaggio e' che puo' insegnare ai computer anche ad adattarsi di fronte a nuovi dati e di conseguenza a elaborarli piu' velocemente.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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