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Un bersaglio sulla Luna

Un bersaglio sulla Luna

Ricostruito il gigantesco impatto all'origine del Mare Orientale

28 ottobre 2016, 18:10

Redazione ANSA

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Immagine in falsi colori del Mare Orientale della Luna (fonte: Ernest Wright, NASA/GSFC Scientific Visualization Studio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Immagine in falsi colori del Mare Orientale della Luna (fonte: Ernest Wright, NASA/GSFC Scientific Visualization Studio) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Immagine in falsi colori del Mare Orientale della Luna (fonte: Ernest Wright, NASA/GSFC Scientific Visualization Studio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ricostruita l'origine del Mare Orientale della Luna, un grande bacino da impatto fatto di cerchi concentrici, come un bersaglio. Potrebbe aiutare a comprendere come i violenti impatti di asteroidi e comete avvenuti in passato abbiano influenzato l'evoluzione della Luna, di Marte e della Terra.

Pubblicato sulla rivista Science, il risultato si deve a due studi coordinati da Maria Zuber, del Massachusetts Institute of Technology (Mit) e da Brandon Johnson, della Brown University. Formato circa 3,8 miliardi di anni fa, il bacino Orientale è uno dei piu' grandi e meglio conservati crateri della Luna. Si trova sul bordo sud occidentale ed e' caratterizzato da tre anelli concentrici di roccia, il piu' esterno dei quali ha un diametro di circa 930 chilometri. Gli esperti si chiedevano da anni in che modo si siano formati i tre anelli, e adesso e' stato possibile scoprirlo grazie ai dati della missione Grail (Gravity Recovery and Interior Laboratory) della Nasa, composta da 2 sonde gemelle che hanno l'obiettivo di misurare il campo gravitazionale della Luna, e con i loro strumenti a raggi X rivelare le strutture del sottosuolo.

I dati della missione sono stati usati anche per mettere a punto una simulazione sulla formazione del cratere. E' stato cosi' scoperto che il bacino Orientale si e' formato in seguito all'impatto di un corpo celeste di diametro 64 chilometri che viaggiava alla velocita' di 15 chilometri al secondo. Inizialmente si e' formato un cratere a forma di scodella, profondo circa 180 chilometri, ma questa cavita' era instabile ed e' subito collassata. Appena il cratere iniziale e' crollato, le fratture nelle rocce hanno permesso al materiale fluido del sottosuolo di scorrere verso l'interno. Cio' ha determinato una sequenza di crolli nelle rocce che hanno formato i due anelli esterni del mare Orientale. L'anello piu' interno invece si e' formato in modo diverso. Dopo l'impatto, la crosta nella parte centrale del cratere e' rimbalzata verso l'alto, formando un cumulo di materiale. Ma questo era troppo alto e instabile, cosi' e' crollato e i detriti si sono depositati in modo circolare.

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