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Onde gravitazionali e neutrini, l'Europa punta sulle astroparticelle

Onde gravitazionali e neutrini, l'Europa punta sulle astroparticelle

Nella roadmap anche i grandi centri, come i Laboratori del Gran Sasso

11 gennaio 2018, 17:57

Redazione ANSA

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Al lavoro su uno degli specchi del rivelatore di onde gravitazionali Virgo nel laboratorio Ego (European Gravitational Observatory) dell 'Infn e del Cnrs francese, che si trova a Cascina (Pisa). (fonte: INFN, Simone Schiavon) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Al lavoro su uno degli specchi del rivelatore di onde gravitazionali Virgo nel laboratorio Ego (European Gravitational Observatory) dell 'Infn e del Cnrs francese, che si trova a Cascina (Pisa). (fonte: INFN, Simone Schiavon) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Al lavoro su uno degli specchi del rivelatore di onde gravitazionali Virgo nel laboratorio Ego (European Gravitational Observatory) dell 'Infn e del Cnrs francese, che si trova a Cascina (Pisa). (fonte: INFN, Simone Schiavon) - RIPRODUZIONE RISERVATA

L'Unione Europea ha importanti infrastrutture per la ricerca sulla fisica delle astroparticelle, come quella dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso o il rivelatore Virgo dell'Osservatorio Gravitazionale Europeo (Ego) che si  trova a Cascina (Pisa), e dovrebbe tenerne conto nel prossimo programma pluriennale per il dopo il 2020. E' questo l'appello lanciato a Bruxelles dal Consorzio europei per la ricerca sulle astroparticelle, Appec  (AstroParticle Physics European Consortium), che coordina gli enti di ricerca attivi nel settore in 16 Paesi, fra i quali l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).

Si tratta di un campo di ricerca recente, ma dai risultati significativi, come la scoperta delle onde gravitazionali premiata con il Nobel per la fisica 2017 e alla quale ha contributo il rivelatore Virgo. Nell'incontro di Bruxelles l'Appec ha indicato che tra le priorita' della ricerca nei prossimi 10 anni ci sono onde gravitazionali, neutrinimateria oscura e ricerca di raggi gamma.

La nuova roadmap dell'Appec comprende 3 principali aree di ricerca: lo studio simultaneo dei diversi messaggeri cosmici (raggi cosmici, radiazioni elettromagnetiche, neutrini e onde gravitazionali) emessi dalle più energetiche sorgenti cosmiche nell'universo; uno studio dettagliato della particella elementare più misteriosa ed elusiva, ossia il neutrino; l'esplorazione del lato oscuro dell'universo (materia oscura ed energia oscura) insieme a uno studio di tutta la sua evoluzione dal momento del Big Bang (cosmologia, studio della radiazione cosmica di fondo a microonde CMB).

L'Appec ha chiesto all'Unione Europea sforzi di sperimentazione e supporto finanziario in queste aree, in particolare sulle infrastrutture. Tra queste il progetto di telescopio sottomarino per neutrini da un chilometro cubo Km3Net e l'aggiornamento dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso.

"In quest'area di ricerca abbiamo in Europa un enorme potenziale di risorse umane, scientifiche e tecnologiche", ha
detto all'Ansa Antonio Masiero, presidente di Appec e vicepresidente dell'Infn - e si tratta di un'occasione da non
sprecare per il potenziamento delle infrastrutture" che possono portare a progressi scientifici e tecnologici.

 “Questo - ha aggiunto -  è un momento eccitante per la fisica delle astroparticelle. Mai prima d’ora la nostra comprensione dei fondamenti dell’universo è stata così grande eppure, allo stesso tempo, non abbiamo mai dovuto affrontare così tante domande non risolte, come la natura della materia oscura che insieme all’energia oscura costituisce un enorme 95% del nostro universo, o qual è il meccanismo che dà massa ai neutrini, o perché la materia (e quindi noi stessi) esista”. 

 

 

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