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In Patagonia i resti di un dinosauro coperto di spine

In Patagonia i resti di un dinosauro coperto di spine

Le usava per difendersi, aveva anche una gobba come i dromedari

06 febbraio 2019, 11:40

Redazione ANSA

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Rappresentazione artistica del dinosauro Bajadasaurus pronuspinax (fonte: Jorge A. González) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rappresentazione artistica del dinosauro Bajadasaurus pronuspinax (fonte: Jorge A. González) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Rappresentazione artistica del dinosauro Bajadasaurus pronuspinax (fonte: Jorge A. González) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Si difendeva grazie alle spine lunghe e sottili che partivano dalla colonna vertebrale e aveva una gobba simile a quella dei dromedari: è il dinosauro vissuto 140 milioni di anni fa, descritto sulla rivista Scientific Reports e i cui resti sono stati scoperti in Patagonia dal gruppo coordinato da Pablo Gallina, del Consiglio Argentino della Ricerca Scientifica e Tecnica e dell'università Maimónides.

I ricercatori pensano che le spine lunghe e appuntite presenti sul dorso di questo dinosauro, chiamato Bajadasaurus pronuspinax, "abbiano avuto la funzione di dissuadere i possibili predatori", ha rilevato Gallina. Secondo l'esperto, le spine "erano coperte da una guaina di cheratina simile a quella che copre le corna di molti mammiferi". Se "fossero state strutture ossee nude o coperte solo dalla pelle, avrebbero potuto essere facilmente spezzate o fratturate con un colpo dagli altri animali".


Rappresentazione artistica del dinosauro Bajadasaurus pronuspinax (fonte: Jorge A. González)

 

Le spine non sono l'unico segno particolare di questo dinosauro, che aveva anche una gobba di grasso sul dorso simile a quella dei cugini dei cammelli, i dromedari, e con la stessa funzione di riserva energetica. Il dinosauro 'spinoso' apparteneva alla più ampia famiglia dei Sauropodi vissuta dal tardo Triassico (circa 230 milioni di anni fa) fino alla fine del Cretaceo (70 milioni di anni fa).

Come gli altri i membri della sua famiglia, anche questo dinosauro era erbivoro: "passava gran parte del suo tempo a nutrirsi di piante e, grazie agli occhi posti alla sommità del cranio, mentre mangiava riusciva a tenere d'occhio ciò che gli accadeva intorno", ha detto Gallina. Il dinosauro infatti doveva guardarsi bene le spalle perché l'area in cui sono stati trovati i suoi resti, nella provincia di Neuquen a circa 1.800 chilometri a sud di Buenos Aires, era popolata anche da quello che è considerato il più grande dinosauro carnivoro di tutti i tempi, il Giganotosaurus carolinii

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