Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

La vita dei Neanderthal era meno violenta del previsto

La vita dei Neanderthal era meno violenta del previsto

Poche tracce di traumi sulle ossa

26 novembre 2018, 19:45

Redazione ANSA

ANSACheck

I Neanderthal avevano una vita meno violenta del previsto (fonte: Gleiver Prieto & Katerina Harvati) - RIPRODUZIONE RISERVATA

I Neanderthal avevano una vita meno violenta del previsto (fonte: Gleiver Prieto & Katerina Harvati) - RIPRODUZIONE RISERVATA
I Neanderthal avevano una vita meno violenta del previsto (fonte: Gleiver Prieto & Katerina Harvati) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La vita degli uomini di Neanderthal vissuti fra 80.000 e 20.000 anni fa non era così violenta come si pensava finora: il livello di brutalità e i conseguenti traumi fisici che quegli uomini sperimentavano ogni giorno era confrontabile a quello dei loro cugini e nostri antenati, i Sapiens. Lo dimostra l'analisi dei loro scheletri pubblicata sulla rivista Nature dal gruppo dell'università tedesca di Tubinga coordinato da Katerina Harvati.

Secondo la ricercatrice la scoperta "demolisce l'ipotesi che i Neanderthal fossero più inclini a ferirsi alla testa rispetto ai Sapiens a causa del loro comportamento violento e della capacità di caccia inferiori". Pertanto, secondo l'esperta, la cattiva reputazione di questi uomini primitivi è ingiusta e deve essere "riconsiderata". I Neanderthal si sono guadagnati la brutta nomea di 'violenti' a causa delle lesioni alla testa e al collo trovate in molti fossili.

Questo aveva portato a immaginare che questi uomini primitivi, vissuti in Europa e Asia occidentale nel periodo compreso tra 400.000 a 40.000 anni fa, avessero uno stile di vita brutale e pericoloso, sia a livello sociale, con i membri di altri gruppi, sia per le tecniche di caccia usate. I Neanderthaliani cacciavano infatti con lance che usavano a distanza ravvicinata e questo li portava a stretto contatto con le prede, con il rischio di incidenti anche mortali.

Queste ipotesi erano state fatte a partire dalle lesioni osservate su singoli fossili e mai sulla base di analisi statistiche a livello di popolazione e dal confronto con i cugini. La ricerca pubblicata su Nature per la prima volta confronta i fossili di Neanderthal con quelli di Sapiens vissuti nello stesso periodo, analizzando circa 800 resti. L'analisi dimostra che non ci sono differenze nella quantità di lesioni alla testa tra i Neanderthal e gli uomini moderni del Paleolitico superiore e che in entrambi i gruppi erano i maschi ad avere un maggior numero di ferite, rispetto alle donne, probabilmente a causa della divisione del lavoro e delle attività.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza