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Il rettile che si riproduceva come i mammiferi

Il rettile che si riproduceva come i mammiferi

I resti di una femmina incinta scoperti in Cina

17 febbraio 2017, 16:51

Redazione ANSA

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Rappresentazione artistica del rettile che si riproduceva come i mammiferi (fonte: Dinghua Yang & Jun Liu) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rappresentazione artistica del rettile che si riproduceva come i mammiferi (fonte: Dinghua Yang & Jun Liu) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Rappresentazione artistica del rettile che si riproduceva come i mammiferi (fonte: Dinghua Yang & Jun Liu) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un grande rettile marino vissuto 250 milioni di anni fa, lontano antenato dei coccodrilli, si riproduceva come un mammifero. Lo mostrano  i resti di una femmina incinta scoperti in Cina. Pubblicata su Nature, la scoperta si deve ai ricercatori coordinati da Jun Liu, dell'università della Tecnologia a Hefei, in Cina.

Una scoperta importante
''E' una scoperta importante: che aiuta a ricostruire la storia dell'evoluzione'' ha spiegato il biologo evolutivo Maurizio Casiraghi, dell'università Milano Bicocca. ''Il quadro della vita del passato è poco rappresentato, ben il 90% delle pagine di questo libro si è perso. Di conseguenza - ha aggiunto - fossili come questi sono preziosi e ci aiutano a valutare meglio il livello di diversità delle specie del passato e di strategie riproduttive''.

Un rettile insolito
I resti scoperti in Cina appartengono a un rettile insolito, dal collo molto lungo, che si chiamava Dinocephalosauro e apparteneva al gruppo degli Arcosauromorfi. Era un predatore di pesci che popolava i mari poco profondi a sud di quella che oggi è la Cina, nel Medio Triassico, circa 250 milioni di anni fa.
Finora si pensava che questi antichi rettili si riproducessero deponendo le uova e la scoperta di un embrione nella gabbia toracica della madre ha meravigliato i ricercatori, che all'inizio hanno avuto qualche dubbio: ''non eravamo sicuri se si trattasse dell'ultimo pranzo della madre o del suo piccolo non ancora nato'' ha detto Jun Liu. ''Un esame più attento - ha aggiunto - ha mostrato che avevamo scoperto qualcosa di insolito''. L'embrione ha la testa rivolta verso l'alto e non si può confondere con una preda ingerita perché queste di solito hanno la testa in giù, dal momento che il predatore le ingoia proprio dalla testa. Un altro indizio importante, che scarta l'ipotesi della preda, è che il piccolo rettile all'interno della madre è della stessa specie. Una riproduzione di questo tipo implica anche che il sesso della prole di questi rettili fosse determinato dai geni, come accade nei mammiferi. Nelle specie collegate, invece, come i coccodrilli e alcune tartarughe, il sesso della prole è determinato dalla temperatura nel nido.

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