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Nobel Fisica, da quel primo segnale una finestra sul futuro

Nobel Fisica, da quel primo segnale una finestra sul futuro

Per Marco Drago, che lo ha ascoltato, ci sono grandi novità alle porte

04 ottobre 2017, 09:37

Redazione ANSA

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Il primo segnale delle onde gravitazionali è stato generato dalla collisione fra due buchi neri (fonte: NASA/CXC/GSFC/T. Strohmayer) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il primo segnale delle onde gravitazionali è stato generato dalla collisione fra due buchi neri (fonte: NASA/CXC/GSFC/T. Strohmayer) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il primo segnale delle onde gravitazionali è stato generato dalla collisione fra due buchi neri (fonte: NASA/CXC/GSFC/T. Strohmayer) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il primo 'cinguettio' delle onde gravitazionali era arrivato all'improvviso e del tutto inaspettato. Lo aveva segnalato con una e-mail l'algoritmo che analizzava i dati del rivelatore Ligo e a riceverlo era stato l'italiano Marco Drago, che lavora in Germania, nel laboratorio 'Albert Einstein' di Hannover. "Il Nobel alla scoperta delle onde gravitazionali è un grande riconoscimento al successo di Ligo e Virgo", ha detto riferendosi ai rivelatori ai quali si deve la scoperta.

"Speravamo che questo riconoscimento arrivasse ed è arrivato, e testimonia - ha rilevato - che abbiamo raggiunto un grande successo, e che ci troviamo a punto di partenza, più che a un punto di arrivo". Vale a dire, ha aggiunto, che "importanti novità scientifiche sono alle porte, e questo ci dà una spinta in più per continuare".

E' un'avventura nella quale l'Italia promette di continuare ad avere un ruolo di primo piano grazie a Virgo, il rivelatore dell'Osservatorio Gravitazionale Europeo (Ego) al quale l'Italia partecipa con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). "Adesso - ha osservato - sappiamo di avere aperto una nuova finestra sull'universo, ed è difficile prevedere che cosa può succedere: si attendono nuove scoperte".

In futuro, per esempio, "si potranno studiare nuovi oggetti cosmici, come le stelle di neutroni, e chissà se un giorno riusciremo a vedere il Big Bang". Quello che secondo Drago è certo è che "stiamo arrivando ad avere una capacità di osservazione molto grande, e nello stesso tempo dobbiamo cercare di continuare a migliorare sempre di più i nostri strumenti, rendendoli ancora più potenti".

Tutto questo si intuiva già quando è arrivato il primo segnale. Quando "era arrivata la mail inviata dall'algoritmo che analizzava i dati di Ligo, era subito chiaro che segnalava un evento cui prestare attenzione", ha detto Drago. Quella e-mail non era attesa così presto: "La raccolta dati avrebbe dovuto cominciare qualche giorno più tardi, ed eravamo in un momento di test di tutta l'infrastruttura". Ma la mail era lì e i fisici che erano in laboratorio con Drago, una decina in tutto, si misero al lavoro per interpretare quel segnale.

"Dopo un'ora di ricerche, ho deciso che avrei mandato una mail a tutti segnalando l'evento". La storia di quella che è già considerata "la scoperta del secolo' è cominciata così. "Non mi sarei aspettato di raggiungere quel traguardo così velocemente, ed essere lì in quel giorno, a far parte della storia, è stata un'emozione molto grande".

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