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Stelle di neutroni aiutano a studiare la fisica quantistica

Stelle di neutroni aiutano a studiare la fisica quantistica

Visto fenomeno inedito teorizzato 80 anni fa

03 dicembre 2016, 12:09

Redazione ANSA

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Rappresentazione artistica della luce emessa da una stella dei neutroni (a sinistra) viene polarizzata mentre viaggia nel vuoto (fonte: ESO/L. Calçada) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rappresentazione artistica della luce emessa da una stella dei neutroni (a sinistra) viene polarizzata mentre viaggia nel vuoto (fonte: ESO/L. Calçada) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Rappresentazione artistica della luce emessa da una stella dei neutroni (a sinistra) viene polarizzata mentre viaggia nel vuoto (fonte: ESO/L. Calçada) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Per capire meglio la fisica quantistica bisogna farsi guidare dalle stelle: quelle di neutroni, per l'esattezza. Questi oggetti celesti estremamente densi, residui di stelle massicce esplose come supernovae, sono infatti dotati di un fortissimo campo magnetico e permettono di osservare fenomeni altrimenti non riproducibili in laboratorio. Ne e' un esempio la stella di neutroni RX J1856.5-3754, distante 400 anni luce dalla Terra, che ha consentito di osservare per la prima volta gli indizi di un effetto quantistico previsto da circa 80 anni e mai rilevato finora, che prende il nome di birifrangenza del vuoto.

La scoperta si deve al gruppo di ricerca internazionale guidato dall'italiano Roberto Mignani, dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) di Milano, che lavora anche presso l'Università polacca di Zielona Gora. Lo studio, in pubblicazione sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, dimostra che lo spazio vuoto attorno alla stella di neutroni risente cosi' tanto del fortissimo campo magnetico del corpo celeste da comportarsi come un prisma, influenzando la polarizzazione della luce che lo attraversa. Il gruppo di Mignani e' giunto a questa conclusione usando le osservazioni della stella di neutroni RX J1856.5-3754 fatte con lo strumento Fors2 del Very Large Telescope (Vlt) dell'Osservatorio europeo meridionale (Eso) in Cile.

''Questo e' l'oggetto piu' debole per cui sia stata mai misurata la polarizzazione'', ricorda Vincenzo Testa, ricercatore dell'Inaf di Roma che ha partecipato all'indagine. ''Questo effetto puo' essere rilevata solo in presenza di forti campi magnetici davvero potenti, come quelli che circondano le stelle di neutroni - aggiunge Roberto Turolla, dell'Universita' di Padova e associato Inaf, che ha partecipato allo studio -. Cio' dimostra, ancora una volta, che le stelle di neutroni sono laboratori preziosi dove studiare le leggi fondamentali della natura''.

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