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La proteina che frena la crescita dei tumori

La proteina che frena la crescita dei tumori

Utile anche per la diagnosi

23 marzo 2018, 17:17

Redazione ANSA

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Cellule tumorali (fonte: University of Basel, Biozentrum/Swiss Nanoscience Institute) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Cellule tumorali (fonte: University of Basel, Biozentrum/Swiss Nanoscience Institute) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Cellule tumorali (fonte: University of Basel, Biozentrum/Swiss Nanoscience Institute) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Scoperta una nuova proteina anticancro che frena la crescita e la proliferazione incontrollata delle cellule tumorali nel fegato: si chiama LHPP e potrà essere molto utile anche per una diagnosi precoce di questa forma di tumore. La ricerca, condotta dall'Università di Basilea e pubblicata sulla rivista Nature, suggerisce che la proteina potrebbe giocare un ruolo anche nello sviluppo di altre forme di cancro.

I ricercatori, guidati da Michael Hall, hanno individuato la proteina fra le 4.000 osservate nel tessuto di topi nei quali era stato indotto il tumore del fegato. Ogni proteina è stata analizzata per gli effetti prodotti nel tessuto sano e in quello malato ed è emerso in questo modo che la proteina LHPP è del tutto assente nelle cellule tumorali.

Reintroducendo le informazioni genetiche che permettono di produrre la proteina, i ricercatori hanno visto che preveniva la formazione del tumore e manteneva le funzioni del fegato. Una situazione analoga è stata poi osservata in pazienti con lo stesso tipo di cancro, in cui i livelli di LHPP sono strettamente correlati con la gravità della malattia e con l'aspettativa di vita.

Queste caratteristiche fanno della proteina scoperta anche un ottimo segnale d'allarme. Infatti il tumore al fegato, che si sviluppa a partire da cellule mutate che crescono e proliferano in maniera incontrollata, viene spesso diagnosticato solo ad uno stadio molto avanzato, quando il fegato è già gravemente danneggiato e resta ben poco da fare. Una diagnosi precoce sarebbe determinante per i pazienti e lo studio ha evidenziato che LHPP potrà essere usata anche a questo scopo: infatti i suoi bassi livelli costituiscono una "firma" molecolare che indica la presenza della malattia.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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