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Dall'Italia tatuaggi hi-tech, elettronica come seconda pelle

Dall'Italia tatuaggi hi-tech, elettronica come seconda pelle

Elettrodi e sensori diventano 'trasferibili'

14 marzo 2018, 14:27

Redazione ANSA

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Dall 'Italia tatuaggi hi-tech, elettronica come seconda pelle - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dall 'Italia tatuaggi hi-tech, elettronica come seconda pelle - RIPRODUZIONE RISERVATA
Dall 'Italia tatuaggi hi-tech, elettronica come seconda pelle - RIPRODUZIONE RISERVATA

Tatuaggi hi-tech che si trasferiscono sulla pelle e vi aderiscono perfettamente, sottilissimi e flessibili: sono stati realizzati in Italia e aprono la strada a elettrodi e sensori di nuova generazione che potranno essere utilizzati, ad esempio, per elettrocardiogrammi e altre tecniche di diagnosi. Descritti sulla rivista Advanced Science, sono il risultato della collaborazione fra Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Genova, Università Statale di Milano e Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.

Gli elettrodi vengono stampati direttamente sulla carta dei tatuaggi trasferibili utilizzando una stampante a getto di inchiostro e inchiostri organici, compatibili con la pelle e in grado di condurre l'elettricità. Grazie a queste caratteristiche gli elettrodi possono essere realizzati nella forma che meglio si adatta all'area in cui devono essere applicati, compreso il volto. Riescono a trasmettere il segnale elettrico per un periodo che arriva a tre giorni, contro le otto ore degli attuali elettrodi, e senza inumidire la pelle con un gel.

Gli e-tatuaggi hanno già suscitato l'interesse di aziende europee attive nel settore biomedico: "stiamo attualmente lavorando con loro per far divenire i nostri tattoo dei veri e propri prodotti, disponibili sul mercato", ha detto Francesco Greco, che ha partecipato alla ricerca con l'Iit di Pontedera e che adesso lavora nell'università austriaca di Graz. A basso costo e facili da usare, i nuovi sensori vengono lavati via con acqua e sapone proprio come i tatuaggi temporanei. Sono inoltre perforabili, vale a dire che peli e capelli possono crescere attraverso la superficie dell'elettrodo senza danneggiarlo.

Questa caratteristica permette, ad esempio, di fare elettroencefalogrammi su lunghi periodi. E' l'esempio più recente di un'elettronica 'a pelle', che permette di indossare dispositivi elettronici a diretto contatto con la pelle. Questo, ha rilevato Greco, è "un campo di ricerca in fortissima espansione". Per Laura Ferrari, dell'Istituto di Biorobotica della Scuola Sant'Anna e prima autrice dell'articolo, "il nostro obiettivo per il futuro è continuare a fare ricerca per realizzare elettrodi tatuabili wireless con transistor integrati, per avere recezione e amplificazione del segnale nello stesso dispositivo".

Un obiettivo realizzabile, secondo il neo-direttore dell'istituto, Christian Cipriani, grazie alle "collaborazioni e complementarità scientifiche tra università e IIT". Sempre guardando al futuro, ha concluso Paolo Cavallari, dell'Università Statale di Milano, "con i nuovi elettrodi potremo registrare segnali elettrofisiologici sulla pelle dei pazienti e degli atleti per lunghi periodi e senza intralciare o impedire le normali attività. Nel caso di pazienti che devono sottoporsi spesso a questo tipo di esami o essere monitorati in maniera continuativa, crediamo sia un bel vantaggio". 

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