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Tumori, la diagnosi precoce arma contro il caso

Tumori, la diagnosi precoce arma contro il caso

Tomasetti, si punta su mappe del Dna e analisi matematica

24 marzo 2017, 09:58

Redazione ANSA

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Esempio di chip per analizzare le biopsie liquide (fonte: Worcester Polytechnic Institute, WPI) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Esempio di chip per analizzare le biopsie liquide (fonte: Worcester Polytechnic Institute, WPI) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Esempio di chip per analizzare le biopsie liquide (fonte: Worcester Polytechnic Institute, WPI) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La diagnosi precoce si allea con la matematica per riuscire a combattere i tumori, anche quando a scatenarli sono le mutazioni casuali che avvengono quando le cellule sane di dividono e il Dna si replica. E' la strada che intende percorrere l'italiano Cristian Tomasetti, esperto di Biostatistica e Bioinformatica del Centro per la ricerca sul cancro dell'università Johns Hopkins e autore dello studio che, sulla rivista Science, dimostra che all'origine dei tumori non ci sono soltanto eredità e ambiente perché anche le mutazioni casuali del Dna giocano un ruolo importante.

Originario di Gorizia, dopo essersi laureato a Trieste Tomassini era partito per gli Stati Uniti con l'idea di restare lì tre mesi per studiare l'inglese, ma le cose sono andate diversamente: "ho incontrato mia moglie e sono rimasto qui". E' accaduto 15 anni fa e da allora uno degli obiettivi principali delle sue ricerche è capire l'origine di quel 60% dei casi di tumore le cui cause sono ancora sconosciute.

Grazie ai nuovi dati pubblicati su Science, ha osservato il ricercatore, "adesso sappiamo che il nemico non è solo esterno a noi e che perciò le nostre contromisure non possono limitarsi a mantenere i nostri confini sicuri perché il nemico non entri". Certamente azioni come queste continuano a essere molto importanti, ma "dobbiamo considerare che le mutazioni sono anche interne e che per questo è importantissimo fare la diagnosi precoce".

Una delle strade più importanti è la cosiddetta 'biopsia liquida', che sulla base di un semplice prelievo di sangue riesce a riconoscere o meno la presenza di un tumore. "Questo - ha spiegato - è possibile farlo grazie alle tecniche di sequenziamento del Dna unite all'analisi matematica: è una direzione importantissima della ricerca".

E' uno degli strumenti per studiare i tanti aspetti ancora sconosciuti dei tumori: "sono molte le cose che vogliamo andare a capire più a fondo - ha osservato - e ci sono anche molti fattori ambientali ancora da scoprire". E' un grande lavoro quello che attende i ricercatori nei prossimi anni. Mai come adesso, infatti, è chiaro che il cancro è una malattia complessa e che dipende da più fattori e nel quale entrano in gioco più mutazioni di geni diversi, alcune delle quali possono essere indotte dall'ambiente e altre che compaiono invece in modo spontaneo.

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