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Per parlare bene in pubblico pensa agli altri, non a te

Per parlare bene in pubblico pensa agli altri, non a te

Su Nature, tre esercizi per imparare a non annoiare chi ascolta

ROMA, 26 agosto 2018, 15:31

Redazione ANSA

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Oatori incentrati su stessi sono condannati a tenere presentazioni scadenti - RIPRODUZIONE RISERVATA

Oatori incentrati su stessi sono condannati a tenere presentazioni scadenti - RIPRODUZIONE RISERVATA
Oatori incentrati su stessi sono condannati a tenere presentazioni scadenti - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Che si tratti di una conferenza o di una presentazione ai colleghi di lavoro, parlare in pubblico è una sfida che spiazza chi non è abituato a farlo, rischiando di fargli trovare un pubblico annoiato e confuso. E il problema, in molti casi, è che si è troppo incentrati su stessi e troppo poco su chi ascolta. A venire incontro al problema è un articolo su Nature online che illustra tre esercizi mentali utili per imparare a progettare un discorso 'efficace'.
    L'assunto di partenza è che gli oratori incentrati su stessi sono condannati a tenere presentazioni scadenti finché non imparano a dare la priorità ai bisogni di chi ascolta. Quindi, innanzitutto, prenditi del tempo per considerare chi avrai davanti e valuta la gamma di background intellettuale: ci sono persone specializzate nella tua area e ascoltatori meno esperti che non sono in grado di comprendere i dettagli per gli specialisti.
    In secondo luogo immagina ciò che i partecipanti ricorderanno 24 ore dopo il tuo intervento: per quanto sia bello il tuo eloquio, gli resterà forse solo il messaggio principale, bisogna quindi essere certi di comunicarlo chiaramente. Evita di presentare troppi concetti specializzati e troppi contenuti difficili da digerire. Spesso l'impegno profuso nel lavoro fatto rende ogni dettaglio cruciale, ma quei dettagli non sono cruciali per un pubblico. Infine, preparati per un eventuale problema di tempo: un discorso potrebbe iniziare in ritardo, potrebbero esserci problemi con la proiezione o domande importanti. In questi casi c'è una tendenza quasi universale ad accelerare la velocità dell'esposizione: una pratica che dà al presentatore la sensazione di essere completo, ma confonde solo chi abbiamo davanti. Invece di accelerare, verifica di non aver inserito concetti superflui: chiediti quindi, prima di iniziare, cosa puoi riassumere o saltare se il tempo scarseggia.
   

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