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Contagi e ricoveri salgono ma l'Italia resta bianca

Gimbe: in una settimana +32% dei casi. Netto incremento della circolazione virale, l'impatto sugli ospedali contenuto

Redazione ANSA ROMA

I numeri dell'epidemia Covid sono in aumento in Italia, tra nuovi contagi, ricoveri e terapie intensive, ma l'Italia resta ancora tutta bianca e nessuna zona rischia il giallo dalla prossima settimana. Tra le province regna una curva disomogenea, di crescita lineare, di accelerazione ma anche, in alcuni casi, di rallentamento. In generale, però, "al momento la situazione è sotto controllo, non ci dovrebbero essere cambiamenti" sul fronte dei colori anche se tre regioni, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Marche vengono monitorate da vicino.

Sono 10.638 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute, ieri erano stati 10.172. Sono invece 69 le vittime in un giorno.

Ieri erano state 72. Sono 625.774 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 537.765. Il tasso di positività è all'1,7%, in leggero calo rispetto all'1,9% registrato ieri. Sono invece 503 (ieri 486) i pazienti in terapia intensiva in Italia, 17 in più rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 55. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 4.088 (ieri 4.060), ovvero 28 in più rispetto a ieri.

Le Regioni potranno "anticipare al prossimo 22 novembre l'avvio della somministrazione della dose booster in favore di soggetti di età compresa tra i 40 e i 59 anni, purché siano trascorsi almeno sei mesi dal completamento del ciclo primario di vaccinazione". E' quanto scrive il Commissario per l'emergenza Francesco Figliuolo in una nuova circolare alle Regioni.

"La curva del contagio sale nel nostro Paese e, ancora di più, nei Paesi europei vicini all'Italia. Il vaccino è lo strumento principale per ridurre la diffusione del virus e le forme gravi di malattia. È giusto, quindi, anticipare al 22 novembre la campagna per i richiami vaccinali per la fascia d'età 40-59 anni", ha ribadito in serata il ministro della Salute, Roberto Speranza.

Nella settimana dal 10 al 16 novembre "netto incremento della circolazione virale con impatto ospedaliero" al momento contenuto "grazie ai vaccinale". Rispetto alla precedente, si rileva un aumento del 32,2% di nuovi casi di infezione da Sars-Cov-2 (54.370 rispetto a 41.091), un aumento del 15,5% dei ricoveri di pazienti con Covid-19 che presentano sintomi (3.970 rispetto a 3.436) e un aumento del 14,3% delle terapie intensive (481 rispetto a 421). E' quanto rileva il nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe. In 7 Province si contano oltre 150 casi per 100.000 abitanti: Trieste, Bolzano, Gorizia, La Spezia, Forlì-Cesena, Padova e Vicenza. E quanto rileva il monitoraggio. Per la quarta settimana consecutiva si conferma un incremento dei nuovi casi settimanali, come documenta anche la media giornaliera, "che in un mese è triplicata: da 2.456 il 15 ottobre a 7.767 il 16 novembre". In tutte le Regioni, tranne Calabria e Umbria, si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi, che va dal 0,7% della Puglia al 180% della Valle D'Aosta. 

"Sono ore intense e delicate: siamo ancora dentro la sfida del Covid - ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, al Forum internazionale dell'agricoltura e dell'alimentazione promosso da Coldiretti - e i numeri che arrivano da Paesi Ue segnalano come ci sia bisogno di tenere molto alto il livello di attenzione. Anche nel nostro paese i numeri sono in salita: dobbiamo tenere alta l'attenzione e insistere sulle vaccinazioni, a stamani avevamo l'86,86% delle persone vaccinabili che hanno fatto la prima dose. Ma dobbiamo far crescere ancora questi numeri".

"Attualmente c'è una situazione allarmante per l'occupazione delle terapie intensive in FVG, oltre la soglia del 10%, e la Provincia autonoma di Bolzano. La situazione è preoccupante anche in Veneto. In generale, se non verrà applicata in modo stringente la norma sul green pass e non si incentiveranno le terze dosi, potremmo raggiungere una situazione drammatica nel giro di un mese e mezzo circa in tutto il Paese". Così all'ANSA il presidente dell'Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri, Alessandro Vergallo. "Chiediamo che la durata del green pass sia 6 mesi, dato il calo di efficacia del vaccino dopo tale periodo".

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