Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Rsa, 'dopo 14 mesi ho riabbracciato mia mamma, un bel giorno'

Rsa, 'dopo 14 mesi ho riabbracciato mia mamma, un bel giorno'

Dario Francolino rappresenta i familiari, 'tanta commozione'. Ma 8 strutture su 10 non hanno aperto

ROMA, 09 maggio 2021, 15:32

Redazione ANSA

ANSACheck

Dario Francolino con la madre - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dario Francolino con la madre - RIPRODUZIONE RISERVATA
Dario Francolino con la madre - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dopo 14 mesi l'abbraccio, vero, con la mamma, la 'maestra Pina' di 81 anni affetta da Alzheimer. Anche il figlio di 15 anni, Gabriele, ha potuto rivedere la nonna. "La commozione è stata tanta, persone come me piangevano. Oggi per noi è stata una bellissima giornata. Lei ci riconosce ancora. Domani la porteremo fuori a mangiare una pizza. Piccole cose che però rappresentano un grandissimo traguardo". A parlare è Dario Francolino che rappresenta anche i familiari dei pazienti ricoverati nelle Rsa come presidente del comitato Open RSA Now che si è battutto tanto per ottenere la riapertura delle strutture.

Domenica, nella giornata della Festa della mamma, è entrato nella Rsa San Francesco di Nova Milanese (MB) che ospita la mamma Pina. "Ci siamo messi in fila per il tampone, era tutto organizzato. Con mio figlio abbiamo fatto i tamponi, per chi non ha avuto il Covid o non ha ricevuto il vaccino, abbiamo indossato le mascherine Ffp2, abbiamo atteso 15 minuti per l'esito del tampone e siamo entrati. Tutto molto semplice". "Devo dire grazie a questa Rsa. Hanno lavorato fino alle 3 di questa notte e stamane era tutto a posto e organizzato per la riapertura e per accogliere i visitatori. Purtroppo questi casi sono pochissimi oggi. In quasi tutta Italia - afferma Francolino - le Rsa non hanno riaperto, come ci dicono tantissime famiglie che ci stanno scrivendo. Nessuna struttura era pronta".

Dai comitati dei parenti di persone che si trovano nelle Rsa arriva infatti la segnalazione che poche strutture erano pronte al momento dell'ordinanza. Bene l'ordinanza ma "oggi 8 Rsa su 10 resteranno chiuse, come ci stanno comunicando gli altri familiari". Così il presidente del comitato Open RSA Now, Dario Francolino, che chiede che le strutture "facciano i tamponi ai familiari e garantiscano riaperture. No alibi - dice - per chi, potendo, non riapre. Tutte le Regioni e le Rsa applichino oggi stesso il provvedimento, altrimenti siano sanzionate", e invoca l'intervento del ministero della Salute perché "vigili sull'applicazione effettiva della normativa".

Francolino ricorda poi che "la carta verde Covid-19 non esiste. In Rsa si entra con tampone rapido negativo, entro 48 ore e mascherina Ffp2" e invia il primo pensiero "a chi non ce l'ha fatta. Ai tantissimi familiari i cui affetti sono morti soli in Rsa, senza poterli salutare un'ultima volta. Non li dimenticheremo mai e adesso ci si metta subito al lavoro". Adesso infatti, afferma il presidente del comitato Orsan, "serve che immediatamente, oggi stesso, regioni e Rsa tolgano tutti i divieti veri o fasulli dietro ai quali si sono trincerate da febbraio ad oggi quando il 100% degli ospiti delle Rsa e delle Rds erano ormai vaccinati".

"Le Regioni devono far sentire la loro voce, sta a loro far rispettare l'ordinanza firmata ieri dal ministro Speranza e con effetto immediato per la riapertura delle Rsa". Così all'ANSA Sandra Zampa, consigliera del ministro della Salute, in merito alle proteste dei Comitati dei familiari che lamentano ancora le chiusure delle strutture. "Voglio sperare che il primo giorno non si sono sentiti sufficientemente preparati. Sono curiosa di vedere i dati. Però ci sono 2 circolari, novembre e dicembre 2020, il protocollo è stato presentato 10-15 giorni fa. Ora l'ordinanza. Spieghino qual è il problema".

 

Comitati,bene ordinanza ma oggi 8 Rsa su 10 restano chiuse 

Bene l'ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, sul via libera alle visite "ma oggi 8 Rsa su 10 resteranno chiuse, come ci stanno comunicando gli altri familiari". Così il presidente del comitato Open RSA Now, Dario Francolino, che chiede che le strutture "facciano i tamponi ai familiari e garantiscano riaperture. No alibi - dice - per chi, potendo, non riapre. Tutte le Regioni e le Rsa applichino oggi stesso il provvedimento, altrimenti siano sanzionate", e invoca l'intervento del ministero della Salute perché "vigili sull'applicazione effettiva della normativa". Francolino ricorda poi che "la carta verde Covid-19 non esiste. In Rsa si entra con tampone rapido negativo, entro 48 ore e mascherina Ffp2" e invia il primo pensiero "a chi non ce l’ha fatta. Ai tantissimi familiari i cui affetti sono morti soli in Rsa, senza poterli salutare un’ultima volta. Non li dimenticheremo mai e adesso ci si metta subito al lavoro". Adesso infatti, afferma il presidente del comitato Orsan, "serve che immediatamente, oggi stesso, regioni e Rsa tolgano tutti i divieti veri o fasulli dietro ai quali si sono trincerate da febbraio ad oggi quando il 100% degli ospiti delle Rsa e delle Rds erano ormai vaccinati”.

Pantaleoni(#RsAperte), reale situazione con richieste visite.

"Tutto questo 'pianeta' si aprirà oggi, quando i familiari contatteranno i responsabili delle Rsa per organizzare le visite. E allora capiremo la reale situazione. Domenica alla struttura di Bologna dove si trova mia mamma Giuseppina di 94 anni, affetta da demenza lobo frontale, non c'erano segnali che facevano capire di un'apertura. In questo momento le Rsa non sono organizzate. Le entrate sono concertate con la direzione medica quindi di domenica non è stato possibile. Con l'inizio della settimana vedremo cosa accadrà". A parlare è Desiré Pantaleoni, rappresentante del Comitato #RsAperte che dice: "Chi ha tentato di bussare non ha trovato risposta". Ma esprime soddisfazione per l'ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza. "Siamo molto contenti. È un primo passo ma a oggi non riteniamo che la situazione sia ottimale". E poi va al cuore del problema umano e morale: "Si sono dimenticati di una intera generazione, li hanno chiusi per non vedere il problema. Non capisco perchè se ci sono tavolate anche di 10 persone sulle spiagge non posso stare con mia mamma, spingere la carrozzina e farle una carezza". "La battaglia è appena iniziata. Non possiamo lasciare ancora soli i nostri cari che peggiorano la loro condizione. Mia madre accarezza il telefono quando chiamo e sente la mia voce, forse qualcosa la riporta indietro. Ecco perchè è importante riattivare i contatti reali".

Comitato Anchise,proteste familiari su reali riaperture. "Stiamo ricevendo la protesta di centinaia di privati cittadini - i familiari di chi è di fatto sotto sequestro da 15 mesi all'interno delle Rsa - sulle modalità concrete della riapertura". Così in una nota , il presidente del Comitato Nazionale Anchise, Antonio Burattini - all'indomani del provvedimento ministeriale che stabilisce la riapertura delle Rsa alle visite. Secondo il Comitato Anchise "ancora una volta, viene attribuita assoluta discrezionalità ai Direttori Sanitari delle strutture in merito al come, quando e se consentire le visite nelle strutture". Poi la questione tamponi. "Poiché - evidenzia il Comitato - molti dei parenti non sono ancora stati vaccinati, ci si dovrà sobbarcare il costo del tampone molecolare ogni volta che sarà consentito visitare il proprio congiunto (o del test anticorpale, se in passato positivi al Covid19), venendosi con ciò a creare un'odiosa discriminazione in relazione alle disponibilità economiche individuali. È vergognoso che non si sia pensato a questo, dotando le Asl o le stesse strutture di quantitativi di tamponi e test necessari e sufficienti a garantire l'espletamento di una necessità primaria, vitale e chiaramente non più procrastinabile, quale il ricongiungimento parentale". Terzo gli spazi dedicati e adeguati alle visite con impiego di personale ad hoc con funzione di vigilanza. Infine, quarto punto, le strutture private non convenzionate "che restano terra di nessuno anche in costanza di pandemia".

 

 

 

 

 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza