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Sanità: Leonardi (Fdi), rivedere organizzazione Marche

Sanità: Leonardi (Fdi), rivedere organizzazione Marche

Emergenza ha mostrato limiti, apertura Civitanova "forzatura"

ANCONA, 06 giugno 2020, 10:27

Redazione ANSA

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"Rivedere l'organizzazione sanitaria regionale: l'emergenza ha fatto comprendere le criticità e i limiti della politiche sanitarie fatte fino ad oggi con continui tagli ai servizi territoriali, depotenziamenti che hanno colpito indistintamente varie zone delle Marche". Lo afferma il consigliere regionale Marche di Fdi, Elena Leonardi, vicepresidente della commissione sanità che lamenta anche una "sanità governata solo in base ai numeri che ha puntato sugli accorpamenti in grandi strutture centrali (vedasi gli ospedali unici o provinciali) a danno della sanità territoriale e dell'entroterra".
    "È il momento di cambiare approccio e riconsiderare totalmente l'organizzazione della sanità marchigiana - aggiunge Leonardi - perché la pandemia ha dimostrato che il modello portato avanti sinora dal centrosinistra non è quello ottimale e adeguato ai bisogni dei marchigiani. L'ho chiesto in aula più volte, - prosegue - quando il pensiero di una pandemia non avrebbe sfiorato nessuno di noi, e lo torno a ripetere oggi che invece purtroppo abbiamo fatto i conti con un'emergenza sanitaria che ci ha travolti arrivando quasi al collasso del sistema sanitario regionale". Il sistema sanitario "ha tenuto solamente grazie al lavoro infaticabile di tutto il personale impiegato nella lotta al virus nonostante esso continui ad essere inascoltato e non coinvolto da chi deve decidere".
    "La parentesi del Covid Hospital di Civitanova ne è l'esempio lampante. - attacca Leonardi - Aperto nel giorno esatto in cui nelle Marche si è registrato per la prima volta il contagio zero e chiuso oggi dopo 10 giorni, rischia di essere solo una 'fiera delle vanità' costata quasi 10 milioni di euro. L'apertura, per accogliere gli ultimi tre pazienti di terapia intensiva, è apparsa ai cittadini come soltanto una forzatura che ha costretto l'impiego di almeno 40 fra medici e operatori sanitari sottratti agli ospedali che devono tornare alla normale attività". Secondo la consigliera è stata "un'apertura forzata nonostante i continui appelli dei medici che chiedevano di ripensare a quello che avrebbe potuto essere un grosso investimento, e che invece dimostra solo la totale lontananza del governo regionale dalle reali esigenze dei territori".
    "Serve un cambio di passo nella sanità marchigiana - conclude Leonardi - e soprattutto serve chiarezza sul maxi investimento del Covid Hospital di Civitanova, per evitare che pesi soltanto sulle spalle dell'Area Vasta 3 di Macerata, come sta accadendo, e per evitare che quelle risorse spese diventino uno spreco e l'astronave resti 'ferma in garage'. Tanto che oggi è lo stesso Ministero della Salute che chiede alle Regioni di potenziare le terapie intensive interne agli ospedali, costringendo dunque a un ripensamento generale della sanità come da sempre noi chiediamo".
   

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