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Coronavirus, fine quarantena per 55 italiani, Cecchignola si svuota

Lacrime gioia, abbracci e timori pregiudizi. 'Siamo certificati'

Redazione ANSA

Diciotto giorni sempre con guanti e mascherine. Isolati dal mondo, come in una bolla. Sotto osservazione, ma anche protetti. E con momenti di ottimismo alternati ad altri di forte preoccupazione, isolati nelle proprie stanze per la paura che il Coronavirus si 'aggirasse' tra di loro. Per i 55 italiani rientrati a Roma da Wuhan lo scorso 3 febbraio finisce la quarantena alla Cecchignola, all'interno della città militare nella Capitale.

Giovani e famiglie sono usciti con i volti sorridenti, alcuni commossi, portando con sé zaini e trolley. L'ultimo giorno da 'reclusi', in quella struttura le cui aree comuni erano diventate sempre più deserte, è stato vissuto dai 55 come un ultimo giorno di scuola. I ministri della Difesa e della Salute, Guerini e Speranza - in visita al centro militare - li hanno abbracciati calorosamente. E dopo una sorta di foto ricordo è scattato un applauso liberatorio per tutti. Poi le partenze dei primi 19 con le navette dell'esercito verso la stazione Termini o con le macchine dei familiari venuti a prenderli. Alcuni si sono coperti il volto con un cappuccio, lontano dalle telecamere, temendo il pregiudizio altrui una volta rientrati al proprio paese, altri si sono prestati ai riflettori e ai microfoni. "Ci siamo finalmente visti senza le mascherine, ora sì che ci conosciamo a viso intero", scherza il 22enne Lorenzo con i compagni poco prima dell'uscita della struttura. Con il padre e la madre, venuti a prenderlo per riportarlo a casa in Abruzzo, c'è stato un commovente abbraccio.

"Sono lacrime di gioia. Non lo vedevamo da agosto", ha commentato il padre Giulio. Si è trattato di una "quarantena giusta" e "lo Stato ha fatto fino in fondo la sua parte", ha detto il il ministro della Salute Roberto Speranza, il quale ha spiegato che "saranno rilasciati dei certificati per dimostrare che queste persone non sono affette dal Coronavirus. La nostra presenza e l'abbraccio di due ministri qui lo dimostra". Ad ascoltare le loro esperienze è stato anche il ministro Guerini: "Per loro sono stati giorni segnati da esperienze complicate - ha detto - ma anche da esperienze belle e positive".

L'unico a lasciare definitivamente la quarantena nella città militare prima del tempo era stato il giovane ricercatore 29enne emiliano, risultato positivo ai test sul Coronavirus dopo il tampone e dal 6 febbraio scorso ricoverato all'ospedale Spallanzani. Da allora i coinquilini della Cecchignola lo hanno supportato al telefono e seguito con apprensione i bollettini medici che parlavano delle sue condizioni. L'ultimo, diffuso in queste ore, dice che "sta molto meglio".

"Potremmo decidere di ridurre il suo livello isolamento nei prossimi giorni", spiegano i medici. E' in "progressivo miglioramento" anche la coppia di turisti cinesi provenienti dalla città di Wuhan, contagiata dal virus, che potrebbe lasciare la terapia intensiva nei prossimi giorni. Finisce una quarantena, ne ricomincia subito un'altra. Nella struttura militare potrebbero arrivare nelle prossime ore gli oltre trenta italiani che erano a bordo della nave da crociera Diamond Princess. Il Boeing dell'Aeronautica militare è già in Giappone in attesa di imbarcare i connazionali che diventeranno i nuovi inquilini del centro olimpico militare a Roma. Per ora la Cecchignola sembra destinata a non svuotarsi mai.

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