"Credo che le chances che i tamponi fatti a Niccolò possano risultare positivi al coronavirus siano molto basse. Sono ottimista". Lo afferma all'ANSA il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, atterrato stamani a Roma con il volo che ha riportato in Italia il ragazzo diciassettenne di Grado rimasto bloccato nella città cinese di Wuhan poichè presentava sintomi febbrili. Niccolò, ha detto, "in Cina è stato in una sorta di autoquarantena e non credo possa essersi infettato".
Nell'ultimo periodo, ha spiegato Sileri, "Niccolò non ha avuto contatti con persone cinesi, essendo vissuto in una sorta di autoisolamento, ed al momento non ha particolari sintomi. All'Istituto Spallanzani farà ulteriori esami". Sileri ha accompagnato il ragazzo nel volo di rientro in Italia da Wuhan: "Niccolò è stato tranquillo durante il viaggio, ha mangiato e dormito, in una apposita struttura di biocontenimento. Potevamo comunque parlargli. Era molto contento di tornare in Italia e ci ha ringraziato". Per Sileri, è stata un'esperienza che sarebbe pronto a rifare "se fosse necessario": "E' come tanti operatori che ogni giorno lavorano in ospedale. Ho partecipato a questa missione per riportare a casa Niccolò, ovvero una missione finalizzata all'assistenza a soggetti potenzialmente infetti, ma tanti operatori del Servizio sanitario nazionale svolgono quotidianamente la stessa missione negli ospedali. Un'esperienza normale". Quanto alla quarantena, Sileri ha confermato che nessuno dei 27 membri dell'equipaggio del volo, incluso egli stesso, vi sarà sottoposto. Sono state infatti adottate tutte le misure del caso secondo uno standard di biocontenimento a pressione negativa che rende impossibile i contagi.