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Sanità sempre più digitale, da teleassistenza ad app

Sanità sempre più digitale, da teleassistenza ad app

Indagine Sanofi, nel futuro farmacie servizi e assicurazioni

MILANO, 17 dicembre 2019, 17:37

Redazione ANSA

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Sanità sempre più digitale, da teleassistenza ad app - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sanità sempre più digitale, da teleassistenza ad app - RIPRODUZIONE RISERVATA
Sanità sempre più digitale, da teleassistenza ad app - RIPRODUZIONE RISERVATA

Teleassistenza e assistenza domiciliare integrata (21%), smartphone e app (19%), welfare integrativo e assicurazioni istantanee (17%), farmacia dei servizi (9%): sono queste le parole chiave che avranno il maggiore impatto sul futuro della salute, secondo l'indagine Redesigning Life, presentata oggi da Sanofi Italia a StartupItalia Open Summit 2019 #SIOS19 presso l'università Bocconi di Milano.

L'indagine è stata condotta su 500 operatori di aziende farmaceutiche, startup, centri di ricerca e associazioni di pazienti. Secondo gli intervistati, la sostenibilità del sistema sanitario nazionale resta la priorità (31%), seguita dalla medicina personalizzata (21%), dal contrasto alla disinformazione e fake news (18%) e dalla necessità di una corretta prevenzione (18%). Per il 12% però deve esserci anche un coinvolgimento attivo del paziente nello sviluppo di soluzioni a supporto della salute. Circa l'impatto delle tecnologie digitali, per il 26% le soluzioni innovative avvantaggeranno prevalentemente la fascia attiva della popolazione (30%), per il 26% i più anziani, poi i bambini (18%), gli adolescenti (16%) e le donne (10%).

Sono invece contrastanti le opinioni sulle patologie che avranno un maggiore impatto sul Servizio sanitario nazionale nel prossimo futuro: per il 21% saranno tumori e malattie del metabolismo (incluso il diabete), per il 19% quelle degenerative del sistema nervoso centrale (19%) e per il 18% quelle cardiovascolari (18%). I maggiori progressi si avranno invece sui tumori secondo 1 intervistato su 4, mentre per il 21% il paziente è la figura che subirà le maggiori evoluzioni e i cambiamenti più radicali legati alla trasformazione digitale, cui seguiranno il medico di base (15%), il professionista dell'industria farmaceutica (15%), lo specialista (11%), il farmacista (10%), il caregiver (7%). 

- Terapie digitali lontane,ma 1 su 3 cerca informazioni su web
  Indagine Politecnico, 41% sfrutta le app di coaching

Per le terapie digitali bisognerà aspettare ancora, ma la salute, dalla prevenzione al follow up e le cure, già adesso sfrutta le tecnologie offerte da internet e il digitale. Più di 1 cittadino su 3 usa il web per cercare informazioni su salute e stili di vita, mentre il 41% sfrutta le app di coaching. Lo ha spiegato Chiara Sgarbossa, direttore dell'Osservatorio Innovazione digitale in Sanità del Politecnico di Milano, nel workshop REDESIGNING LIFE allo StartupItalia Open Summit 2019 #SIOS19 presso l'università Bocconi di Milano. In base ai dati presentati, è emerso che il 41% di chi cerca informazioni sulla salute su internet lo fa su siti istituzionali e autorevoli. Circa la raccolta dei dati, anche se il 41% dei cittadini usa almeno un'app di coaching o uno strumento indossabile, "solo uno su quattro comunica poi i dati raccolti al proprio medico - continua Sgarbossa - Il 15% sarebbe interessato a una polizza sanitaria con app o wearable integrati, che premi, con una gratificazione finanziaria, chi riesce a migliorare il proprio stile di vita". Non ha invece ancora molto successo il cosiddetto tripadvisor di medici e strutture. "Anche se si stanno diffondendo siti web dove è possibile cercare informazioni e valutazioni su strutture sanitarie e medici - prosegue - gli italiani non si fidano ancora delle recensioni online". Però prima di una visita, circa 1/3 cerca informazioni sul web per prepararsi a parlare col medico. Per quanto riguarda invece le terapie digitali (che offrono interventi terapeutici guidati da software per prevenire, gestire o trattare un disturbo o una malattia), secondo gli operatori sanitari quelle di maggior impatto nei prossimi 5 anni saranno le app per il monitoraggio dell'aderenza alla terapia, seguite da quelle che danno raccomandazioni sui dosaggi dei farmaci e che propongono un intervento medico. "Le principali barriere alla terapia digitale sono la scarsa conoscenza della validità clinica - conclude Sgarbossa - la difficoltà a comprendere le opportunità offerte e l'assenza di rimborsabilità da parte del Servizio sanitario nazionale".

 Salute,sempre più 'cittadini-Archimede' vi contribuiscono
   Da loro idee e app per migliorare la vita dei malati

Sono sempre più frequenti i casi di cittadini, o operatori sanitari, che dopo una malattia o per il frutto di un'esperienza personale, sviluppano app e innovazioni che aiutano nel percorso di salute, un po' come dei novelli Archimede. Come ha fatto Laura Rossi, ammalatasi di linfoma di Hodgkin mentre era studentessa di tecniche di radiologia, che l'ha portata a fondare la app H-maps, che aiuta a orientarsi nel percorso di cura. Se ne è parlato al workshop Redesigning Life allo StartupItalia Open Summit presso l'Università Bocconi. "Dopo aver ricevuto la mia diagnosi e come malata - racconta Rossi - ho scoperto i bisogni dei pazienti, che erano diversi da quelli che pensavo originariamente. Per realizzare la mia app ho coinvolto medici e l'ospedale dove lavoravo, in modo da disegnare il percorso di cura del paziente, dandogli le informazioni di base, con un linguaggio semplice". Anche questo tipo di esperienze è stato esaminato in REDESIGNING LIFE, format sviluppato da Sanofi Italia, che ha coinvolto manager dell'azienda, insieme a pazienti, medici, istituzioni, startupper e tutti coloro che lavorano nel settore, per disegnare insieme nuove soluzioni di salute. "Abbiamo lavorato su quattro sfide in quattro aree terapeutiche, tra cui il diabete, - precisa Gianluca Ferri di Sanofi - perché la migliore innovazione è l'ascolto, soprattutto nella salute".
   

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