Una grande campagna per il diritto alle cure ovunque e per ottenere un doppio prezzo dei farmaci, uno per i Paesi ricchi ed uno ridotto per renderli accessibili ai Paesi più poveri, chiamando in causa anche le istituzioni e le aziende farmaceutiche. Sarà lanciata in occasione del congresso itinerante 'Skin on the move - pelle in movimento', che si svolgerà in Etiopia dal 4 al 9 novembre. Perchè proprio la mancanza di farmaci, soprattutto quelli antitumorali, è uno dei problemi più gravi in Africa.
A spiegare il senso dell'iniziative è il suo promotore Aldo Morrone, direttore scientifico dell'Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) San Gallicano di Roma : "Il congresso ha tre obiettivi principali: promuovere il diritto alle cure in Africa, focalizzare l'attenzione sulle malattie dermatologiche, che possono essere spia anche di patologie più gravi, ed 'esportare' ed 'importare' conoscenze. Si svolgerà in Etiopia, spostandosi in varie località, ed è promosso dall'Istituto San Gallicano". L'appuntamento è giunto alla sua settima edizione ma ogni anno si rinnova e punta a nuovi obiettivi. Quest'anno si svolgerà 'spostandosi' tra le città di Addis Abeba, Axum e Makallè, quest'ultima al confine con l'Eritrea, in collaborazione con le facoltà di Medicina delle tre città.
Perchè un congresso 'in movimento'? L'idea, afferma l'esperto, "è quella che medici e specialisti occidentali e italiani facciano formazione al personale medico e sanitario locale, ma anche il contrario: molti studenti italiani di Medicina parteciperanno infatti al congresso per approfondire la conoscenza delle malattie infettive, e non solo, endemiche in Africa e che, con i flussi migratori, necessitano di essere studiate e diagnosticate anche dai nostri medici". Un focus saranno anche le malattie dermatologiche: "Puntiamo ad insegnare ai medici africani a riconoscere le lesioni cutanee come spie di malattie più gravi. Attraverso le lesioni cutanee si possono infatti diagnosticare precocemente Aids, lebbra e Tbc e ciò è fondamentale, soprattutto in un territorio come quello africano, per una diagnosi precoce che dia maggiori possibilità di cura".
Si farà anche il punto sulle malattie infettive veicolate da mosche e zanzare, come l'oncocerchiasi o cecità fluviale, che in Africa colpisce oltre un milione di persone. Inoltre, afferma Morrone, "affronteremo il problema dell'aumento dei tumori in Africa, a partire dal melanoma, diffondendo le conoscenze per una diagnosi precoce. Per questo porteremo in Etiopia, nella Regione del Tigray, un apparecchio per la diagnosi istologica rapida". Ma lo spirito itinerante del Congresso va oltre: "Andremo anche nelle aree rurali - conclude Morrone - per incontrare i rifugiati fuggiti dall'Eritrea e porteremo medicinali e prime cure nei campi dei profughi".