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Dai crampi al colpo di calore, cosa si rischia con l'afa

Dai crampi al colpo di calore, cosa si rischia con l'afa

Dal Ministero il nuovo Piano di Prevenzione sugli effetti del caldo

ROMA, 18 luglio 2019, 17:06

Redazione ANSA

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Dai crampi al colpo di calore, cosa si rischia con l 'afa - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dai crampi al colpo di calore, cosa si rischia con l 'afa - RIPRODUZIONE RISERVATA
Dai crampi al colpo di calore, cosa si rischia con l 'afa - RIPRODUZIONE RISERVATA

Non solo colpi di calore, ma anche crampi, rash cutanei, edemi. Oltre ad aggravare le malattie, il caldo può provocare diversi problemi di salute. A sottolinearlo è il nuovo Piano Nazionale di Prevenzione degli effetti del caldo sulla salute, pubblicato sul portale del Ministero della Salute.

ERUZIONE CUTANEA: È dovuto ad una ostruzione dei dotti delle ghiandole sudoripare e può essere accompagnato da infiammazione, prurito e pustole eritematose. COSA FARE: È una condizione che si risolve spostando la persona in un luogo fresco e riducendo la sudorazione tramite bagni freschi o alleggerendo l'abbigliamento. CRAMPI DA CALORE: Sono causati da uno squilibrio elettrolitico oppure da una carenza di sodio, dovuta alla perdita di liquidi. COSA FARE: È consigliabile far assumere una posizione con gli arti superiori sollevati di almeno 4 cm rispetto al cuore, rinfrescando con acqua fredda le gambe.
    Reintegrare i sali minerali persi e reidratare per via orale o endovenosa.

EDEMA DA CALDO: È causato da vasodilazione periferica con accumulo di liquido nelle gambe e si tratta di un sintomo da non sottovalutare poiché può essere associato a scompenso cardiaco.
    Sono più a rischio persone anziane non acclimatate. COSA FARE: Spostare la persona in un luogo fresco, tenendo le estremità sollevate ed eseguendo movimenti per favorire il reflusso venoso. Si possono effettuare delle docce fredde sulle gambe.

LIPOTIMIA DA CALDO: È un'alterazione transitoria della pressione rispetto ai normali valori, dovuta a vasodilatazione e caratterizzata da vertigini, offuscamento visivo, ipotensione con diminuzione dell'apporto di sangue al cervello. I pazienti hanno una temperatura corporea normale e riprendono coscienza una volta che sono in posizione supina. COSA FARE: spostare la persona in un luogo fresco, far assumere una posizione supina con le gambe sollevate rispetto al cuore, somministrare una soluzione reidratante.
 

STRESS DA CALORE: È un sintomo di maggiore gravità e si manifesta con debolezza, nausea, vomito, cefalea, tachicardia ed ipotensione, confusione, irritabilità. La temperatura corporea può essere leggermente elevata ed è comune una forte sudorazione. Può essere confusa con una malattia virale ma se questa condizione non viene trattata immediatamente, può progredire fino al colpo di calore. COSA FARE: spostare la persona in un ambiente fresco e reintegrare i liquidi; favorire il raffreddamento del corpo togliendo gli indumenti e applicando degli impacchi freddi. Nei casi più gravi, trasportare il paziente al pronto soccorso.

COLPO DI CALORE: è una condizione di emergenza vera e propria, in cui il ritardato trattamento può portare anche al decesso. Avviene quando la capacità di termoregolazione è compromessa e la temperatura corporea raggiunge i 40 gradi. Si può presentare con letargia, nausea, vertigini, iperventilazione, tachicardia, edema polmonare, aritmie e delirio che può progredire fino alla perdita di coscienza. COSA FARE: richiede, specie se colpisce neonati o anziani, l'immediato ricovero in ospedale.

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