"La sigaretta tradizionale
bruciando produce una grande quantità di sostanze nocive di
vario tipo. Queste impattano sulle malattie respiratorie, sulle
malattie dei vasi e del cuore, sui tumori. Oggi ci sono degli
strumenti in cui si riducono queste sostanze. Non tutte, una
gran parte" e se possono anche diminuire i rischi "allora
dobbiamo provare". Così Claudio Cricelli, presidente della
Società italiana di medicina generale (Simg), ha riassunto uno
dei temi trattati nel suo intervento durante il dibattito
'Strategia per una salute intelligente: riduzione del danno da
fumo per un futuro senza fumo' questa mattina a Bologna tra gli
appuntamenti del Festival della Scienza Medica.
Riportando alcune considerazione raccolte tra i medici di
base, che spesso sono i primi ad ascoltare i dubbi dei pazienti,
Cricelli ha affermato dal tavolo dei relatori: "L'obiettivo è
sempre quello di smettere di fumare. Ma quanti mi danno ascolto?
Io ho un obbligo sociale: devo dare risposte ai pazienti, non
perfette, certo, ma perfettibili". Se c'è chi non vuole o non
riesce, in un particolare momento, a smettere di fumare "allora
- ha aggiunto al termine dell'incontro - bisogna ridurre i
rischi. Se l'equazione è che ci sono sostanze che provocano
malattie, allora se le riduciamo verosimilmente riduciamo le
malattie. È come dire: se io diminuisco lo zucchero o il
colesterolo negli alimenti, mangio più sano, vivrò più a lungo?
Non lo so, ma immagino di sì. Mi ammalerò meno? Non lo so, ma
immagino di sì. Quindi il consiglio che dobbiamo dare è che
mentre aspettiamo di ridurre totalmente le sostanze nocive,
intanto riduciamole. E questo è uno degli obiettivi della
sigaretta a tabacco riscaldato, che elimina il calore della
combustione e altri prodotti nocivi. Poi - ha concluso Cricelli
- faremo gli studi e vedremo in futuro cosa succederà alle
persone che usano questi dispositivi".
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