BRUXELLES - La Corte Ue ha annullato le decisioni con cui
l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha negato
l'accesso agli studi sulla tossicità e la cancerogenicità del
glifosato, la sostanza attiva presente nell'erbicida Roundup -
il più venduto al mondo - prodotto dalla multinazionale
americana Monsanto.
"L'interesse del pubblico ad accedere alle informazioni -
secondo quanto stabilito dai giudici europei - è non solo quello
di sapere che cosa è, o prevedibilmente sarà, rilasciato
nell'ambiente, ma anche quello di comprendere il modo in cui
l'ambiente rischia di essere danneggiato dalle azioni in
questione".
La sentenza riguarda le cause presentate da quattro
eurodeputati e un cittadino che si erano appellati ai giudici Ue
a seguito del rifiuto dell'Efsa di consentire l'accesso agli
studi di tossicità non pubblicati. Tali studi riguardavano la
dose giornaliera ammissibile (ADI) di glifosato e risultati e
analisi sulla cancerogenicità della sostanza attiva. L'Efsa
aveva motivato la propria decisione sostenendo che la
divulgazione delle informazione avrebbe potuto "arrecare un
serio pregiudizio agli interessi commerciali e finanziari delle
imprese" autrici degli studi e che "non esisteva alcun interesse
pubblico prevalente alla divulgazione". Il Tribunale Ue oggi ha
"condannato" l'Efsa ad aprire gli archivi in nome
dell'"interesse pubblico prevalente". L'Efsa, scrivono i giudici
Ue, "non può negare" la divulgazione di questi documenti
"adducendo che ciò avrebbe arrecato pregiudizio alla tutela
degli interessi commerciali dei proprietari degli studi
richiesti"
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