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Più di un italiano su dieci ha problemi di udito

Più di un italiano su dieci ha problemi di udito

Il 3 marzo la giornata mondiale. Oms, problema sanitario globale

ROMA, 01 marzo 2019, 09:21

Redazione ANSA

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Più di un italiano su dieci ha problemi di udito - RIPRODUZIONE RISERVATA

Più di un italiano su dieci ha problemi di udito - RIPRODUZIONE RISERVATA
Più di un italiano su dieci ha problemi di udito - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un italiano su dieci ha problemi di udito, un problema che riguarda soprattutto gli anziani ma anche i più giovani. Lo hanno ricordato le associazioni di pazienti riunite al ministero della Salute insieme ad esperti e istituzioni in vista della giornata mondiale dedicata all'udito che si celebra il 3 marzo.
    La maggior parte dei soggetti con problemi (37%) ha più di 74 anni ma sono recentemente aumentati i casi di ipoacusia nei giovani fra i 15 e i 24 anni (dal 3% del 2012 al 4,2% del 2015) e nelle fasce di età intermedie. Tale incremento è legato non solo allo stile di vita moderno ma anche alla scarsa sensibilità del pubblico circa i problemi dell'udito, visto che il 54% degli italiani non si è mai sottoposto al test audiometrico.

L'ipoacusia è un serio problema sanitario a livello globale, ricorda l'Organizzazione mondiale della sanità: 460 milioni di persone, oltre il 5% della popolazione mondiale, sono affette da ipoacusia invalidante e si prevede che il loro numero triplicherà salendo a 1,2 miliardi di persone entro il 2050.
    L'obiettivo delle associazioni partecipanti alla due giorni di incontri fino all'1 marzo, organizzata da Nonno Ascoltami-Udito Italia Onlus in collaborazione con ASI (Affrontiamo la Sordità Insieme), è la sottoscrizione del primo protocollo operativo, testimoniando una nuova unità di intenti per lavorare tutti insieme su obiettivi comuni.

 "Solo muovendoci insieme per un obiettivo condiviso possiamo essere ascoltati dalla Pubblica Amministrazione - sottolinea Domenico Pinto, presidente ASI -. La firma di questo protocollo sarebbe un avvenimento storico che rende più efficaci gli sforzi, finora frammentari e individuali, verso la prevenzione, l'informazione e l'accesso alle cure a vantaggio di tutti".

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