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Ordine medici a Beppe Grillo,costretti a fare agenti del turismo

Dura replica a fondatore M5S, "per rimediare a disuguaglianze di cura tra una regione e l'altra"

Redazione ANSA ROMA

 Lettera aperta a Beppe Grillo del presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) Filippo Anelli, dopo le parole di ieri sera in chiusura della kermesse "Italia a 5 Stelle". Il fondatore di M5S, rivolgendosi al Ministro della Salute Giulia Grillo, su una base musicale ha scandito, si legge nella nota dell'ordine: "Ah che compito straordinario che hai.
    Convincere la gente a non andare in sovra-diagnosi. Metà delle tac, dei raggi, delle analisi del sangue sono inutili. Andiamo dal medico che è ormai un agente di turismo, e ti manda da quello e da quell'altro in una spirale di esami fino a che alla fine qualcosina te la trovano".
    "Sì, caro Grillo - scrive Anelli - noi medici ci sentiamo agenti di turismo: quando dobbiamo porre rimedio alle disuguaglianze di salute e di accesso alle cure, quando i nostri pazienti per curarsi devono spostarsi da una regione all'altra.
    Quando, per trovare un centro di eccellenza, devono percorrere centinaia e centinaia di chilometri". E ancora: "Siamo in ottime mani quando il Ministro della Salute conferma la volontà di difendere il servizio sanitario nazionale. Quando promette di ridurre le liste di attesa, quando vuole togliere il superticket per favorire l'erogazione delle prestazioni nei servizi pubblici; quando vuole colmare le disuguaglianze tra Nord e Sud". La Fnomceo chiede quindi al ministro Grillo risposte precise anche sul rinnovo dei contratti di lavoro dei medici; sul tema della violenza nei confronti degli operatori sanitari; sulle assunzioni per colmare la carenza gravissima dei medici specialisti e dei medici di medicina generale; sull'accesso a medicina, garantendo a ogni iscritto al corso di laurea una borsa di specializzazione o di medicina generale. E in particolare chiede di opporsi "al progetto di una nuova interpretazione dell'autonomia delle regioni, che rischia, dopo 40 anni di vita del servizio sanitario nazionale, di decretarne la fine, rompendo il patto di solidarietà tra le regioni e creando cittadini di serie A e di serie B".
    "Caro Beppe Grillo, caro ministro Giulia Grillo, noi non siamo, non vogliamo essere i medici dello Stato: noi siamo i medici del cittadino", conclude la federazione dei medici.
   

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