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Medici fiscali, ancora poche visite contro l'assenteismo

Medici fiscali, ancora poche visite contro l'assenteismo

Il Polo Unico compie un anno, in 6 mesi 200.000 visite nel pubblico

ROMA, 26 settembre 2018, 14:13

Redazione ANSA

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La rivoluzione attesa per combattere l 'assenteismo nel pubblico impiego procede, ma non è ancora entrata a regime - RIPRODUZIONE RISERVATA

La rivoluzione attesa per combattere l 'assenteismo nel pubblico impiego procede, ma non è ancora entrata a regime - RIPRODUZIONE RISERVATA
La rivoluzione attesa per combattere l 'assenteismo nel pubblico impiego procede, ma non è ancora entrata a regime - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Duecentomila visite fiscali in sei mesi ai dipendenti del pubblico impiego che si assentano per malattia: a un anno dall'avvio del Polo Unico della medicina fiscale, la rivoluzione attesa per combattere l'assenteismo nel pubblico impiego procede, ma non è ancora entrata a regime. A spiegarlo, sulla base degli ultimi dati Inps, sono i sindacati che rappresentano i medici fiscali, ovvero 1.200 professionisti che lavorano a chiamata e non hanno un contratto collettivo. Partito a settembre 2017 il Polo Unico per la medicina fiscale prevede che anche le viste mediche per malattia nel settore pubblico vengano effettuate dall'Inps, così come già accadeva a quelle private. I soldi stanziati nel 2017 a questo scopo sono stati 17 milioni, 35 nel 2018 e 50 per il 2019.
    Obiettivo, la possibilità di effettuare più controlli, e anche nel fine settimana. E in effetti, il Polo ha permesso di effettuare 144mila visite nell'ultimo quadrimestre del 2017 con un calo del -13% dei certificati per malattia. Ma i numeri del 2018 non segnano la crescita sperata. Secondo i dati dall'Osservatorio Inps, nel secondo trimestre sono state effettuate 101.000 visite fiscali, che unite a quelle del primo trimestre superano di poco le 200.000. "Si tratta di una cifra molto inferiore a quelle preventivate, circa 1,5 milioni l'anno", spiega Federica Ferraroni della Società della medicina previdenziale, assistenziale e fiscale (Simpaf). Questo non significa che i risultati non si siano visti, prosegue "perché in questo periodo i certificati di malattia sono diminuiti del 2,2% e i giorni di malattia del 4,8%. Ma è molto meno di quanto si potrebbe fare, considerato che l'assenteismo nel pubblico è il quadruplo di quello del privato". Quello che manca, come stigmatizzato anche dai parlamentari del Movimento 5 Stelle con la recente lettera al presidente Inps Tito Boeri, è un contratto collettivo per i medici fiscali, ancora tutti precari, nonostante lavorino per un ente pubblico. "È necessario - sottolinea Alfredo Petrone, segretario Settore Inps Fimmg - che la riforma del Polo Unico sia portata a compimento con la stipula dell'accordo collettivo nazionale che offra tutele, diritti e previdenza". Questo "ottimizzerebbe il servizio a budget invariato, con riduzione del costo per Inps della singola visita di controllo".
   

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