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Un anno fa moriva dj Fabo, Ass. Coscioni: impegno per eutanasia

Gallo e Cappato, 'candidati a elezioni si esprimano su tema'

Redazione ANSA ROMA

I candidati alle elezioni "si esprimano sul tema eutanasia. La nostra legge è già depositata".
    E' l'appello degli esponenti dell'Associazione Luca Coscioni, Marco Cappato e Filomena Gallo, nel primo anniversario della morte di Fabiano Antoniani, dj Fabo, avvenuta il 27 febbraio 2017 in Svizzera, dove Cappato lo aveva accompagnato per ottenere il suicidio assistito.


    E' passato un anno, sottolinea l'associazione, da quando Fabo "è evaso dalla sua 'lunga notte senza fine', ma per farlo è stato costretto all'esilio verso un Paese straniero, che riconosce diritti negati in Italia. Fabo ha ottenuto il diritto a morire senza soffrire, ma ci sono tantissimi cittadini che non hanno questa possibilità: nel 2013 l'associazione ha depositato la proposta di legge di iniziativa popolare Eutanasia Legale, che però non è stata discussa. Ma la consapevolezza maturata nell'opinione pubblica in questi anni è una novità importante che la politica non potrà ignorare".
    A un anno dalla morte, afferma Cappato, "possiamo dire che se Fabo avesse scelto di ottenere clandestinamente l'assistenza alla morte volontaria in Svizzera, l'Italia non avrebbe oggi una legge sul consenso informato e le disposizioni anticipate di trattamento. Ogni passaggio della sua vicenda e del processo scaturito dalla mia disobbedienza civile ha determinato una presa di coscienza dell'opinione pubblica, che ha consentito al Parlamento di superare veti e ostruzionismi. Nonostante una campagna elettorale nella quale il tema è stato completamente rimosso, ci impegneremo affinché la nostra legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell'eutanasia sia discussa all'inizio della prossima legislatura".


    La Corte costituzionale, ricorda Gallo, "sarà chiamata a prendere una decisione molto importante per il diritto all'autodeterminazione di ciascuno fino alla fine della vita. La decisione di Fabo di assumersi i rischi di una scelta pubblica, insieme alla autodenuncia di Cappato, forniscono un'occasione storica per abrogare norme di epoca fascista e che corrispondono a una concezione di Stato Etico che prevale sulle scelte di libertà dei singoli cittadini". 
   

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