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Italia non fa abbastanza per ridurre l'obesità infantile e il consumo di alcol, indietro su obiettivi Onu

Rapporto, male anche prevalenza fumatori e abusi su infanzia

Redazione ANSA ROMA

 L'Italia non fa abbastanza per ridurre l'obesità infantile e il consumo di alcol, mentre sugli altri obiettivi di sviluppo per il 2030 indicati dalle Nazioni Unite è in generale a buon punto. Lo afferma un rapporto su 188 paesi pubblicato da Lancet, basato sul 'Global Burden of Diseases' del 2016. Lo studio ha analizzato i 17 obiettivi, dalla fine della povertà alla copertura universale sanitaria indicati nel 2015, assegnando un punteggio da 0 a 100 in base alla percentuale di raggiungimento. In generale il 60% dei paesi analizzati è sulla buona strada per completare almeno un obiettivo, ma solo il 5% ha risultati sull'obesità infantile, sulla riduzione delle morti per tubercolosi e su quelle dovute al traffico. Il primo di questi tre problemi è anche quello in cui l'Italia, che complessivamente è al quattordicesimo posto, ha il voto più basso, 35 su 100, mentre diversi altri obiettivi risultano già completati con il punteggio massimo, ad esempio sulla mortalità dovuta a scarsa igiene. Altri punti dolenti sono l'utilizzo di alcol (38), la prevalenza di fumatori (43) e gli abusi sull'infanzia (44). Ai primi tre posti della classifica ci sono Singapore, Islanda e Svezia, mentre i paesi più indietro sono Somalia, Repubblica Centrafricana e Afghanistan. "Con questo rapporto - spiega Christopher Murray, direttore dell'Institute for Health Metrics Evaluation di Seattle e autore principale -, le istituzioni sanitarie in ogni paese possono distinguere le sfide di lungo termine da quelle emergenti e riorientare i programmi per raggiungere gli obiettivi".(ANSA).
   

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