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Lo sbiancamento dei denti può essere dannoso?

Si può andare incontro a sensibilità dentinale; durante il processo di sbiancamento dei denti, alcuni pazienti possono avvertire una certa ipersensibilità

Redazione ANSA

Lo sbiancamento è un procedimento clinico appositamente studiato per migliorare il colore dei denti.
Questo procedimento è effettuato mediante l’utilizzo di un gel a base di perossido d’idrogeno o perossido di carbamide, che una volta esposto a particolari fonti luminose si attiva liberando ossigeno. Una volta liberato, questo gas penetra nella struttura del dente, innescando reazioni di ossido-riduzione che scompongono le molecole delle macchie in composti più piccoli, incolori e facilmente eliminabili.
L'intensità dello sbiancamento dipende dalla concentrazione del principio attivo e dal suo tempo di posa sui denti. Lo sbiancamento può essere ottenuto anche con il Laser ed un apposito gel, il quale accentua l’effetto di liberazione di radicali iberi; quella più comunemente usata è una luce derivata a un diodo.
I benefici del trattamento sono quelli di ottenere un sorriso gradevole e migliorare sensibilmente l’estetica del proprio sorriso.
Il trattamento di sbiancamento dentale, come qualsiasi atto, presenta alcuni inconvenienti/problemi che si possono verificare anche durante una terapia eseguita nel migliore dei modi. In molti casi si ottengono ottimi risultati, ma non esiste un metodo per sapere quanto verranno sbiancati i denti. L’età, la dieta, le abitudini di vita delle persone, oltre ovviamente ai fattori costituzionali, influiscono sul colore dei naturale dei denti.
Si può andare incontro a sensibilità dentinale; durante il processo di sbiancamento dei denti, alcuni pazienti possono avvertire una certa ipersensibilità. Questo è nella norma, pertanto è importante che il paziente informi il professionista circa la sensibilità basale dei propri denti, prima del trattamento. Si può andare incontro a irritazione delle gengive e dei tessuti molli; lo sbiancamento può causare infiammazione delle gengive, delle labbra e dei margini delle guance, se il gel a base di perossido d’idrogeno viene in contatto con questi tessuti. Per evitare questo inconveniente sono posti sulle mucose materiali specifici a protezione. In ogni caso il disturbo è di breve durata.
Le controindicazioni sono sia le protesi preesistenti, sia i restauri. In questo caso è sconsigliato l'uso dello sbiancante! Ponti e corone o restauri in composito o porcellana non vengono assolutamente sbiancati e pertanto, alla fine del trattamento, non si uniformano nel colore con il resto dei denti.
Lo sbiancamento dentale professionale è controindicato in caso di gravidanza, allattamento, per i pazienti di età inferiore ai 12 anni e per chiunque sia allergico ai perossidi.
Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 22 del 26 gennaio 2013 del Decreto del Ministero della Salute del 5 novembre 2012, l’Italia ha recepito la Direttiva Europea 2011/84/UE sui prodotti cosmetici in materia di sbiancamento dentale. La norma, che modifica la Direttiva 76/768/CEE sui prodotti cosmetici al fine di adeguarla alle recenti acquisizione tecnico-scientifiche, stabilisce delle nuove regole per l’utilizzo dei prodotti contenenti perossido di idrogeno. In sintesi, l’obiettivo della Direttiva è quello di garantire la sicurezza per la salute del paziente, andando a bloccare i trattamenti sbiancanti fai da te.

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